Regia di Ishana Shyamalan vedi scheda film
Occorre davvero sforzarsi per riportare alla memoria un horror di tale debolezza espressiva. Se in parte è colpa di attori mediocri (quale è sempre stata la Dakota Fanning in età matura, ma tutto il cast qui lascia molto a desiderare) e di una storia che – per quanto inizialmente interessante – si propone come tedioso mash up di mille idee e suggestioni, il peggio lo fa la regia, lo script, l’ossatura. Per dire che i problemi non sono di superficie (fotografia, impianto visivo, effetti speciali), ma radicati nel profondo dell’approccio al genere. Ishana Night Shyamalan eredita stancamente alcuni topoi tematici del padre, ma pare non avere (quantomeno non ancora) una propria personalità cinematografica definita. Cosa che avremmo preferito, anche con tutti gli eventuali difetti del caso, all’anonimia avvilente di “The Watchers”. Non pretendevamo un altro Shyamalan, in ogni senso possibile, ma anche per essere un esordio acerbo qui si vola bassissimo.
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