Regia di Ishana Shyamalan vedi scheda film
Voyeur folk e misteri ultraterreni tra traumi e rivelazioni.
In vista degli europei di calcio ho potuto godermi in una sala semi-vuota (anche purtroppo) di venerdì l’esordio di Ishana Night Shyamalan al suo primo film thriller horror THE WATCHERS-LORO TI GUARDANO. Ovviamente prodotto da papà Manoj e con una egregia Dakota Fanning.
Mina, una disegnatrice che lavora in un negozio per animali e con dei brutti trascorsi infantili, deve portare un pappagallo attraversando in automobile una fitta foresta. Si ritroverà smarrita, senza auto e braccata da delle presenze misteriose e per salvarsi si rifugerà in un piccolo edificio munito solo di una stanza, poche cose e un’enorme parete a specchio a due vie in compagnia di altre tre persone. Di lì possono uscire solo di giorno per sopravvivere tra alti alberi e buche profonde mentre la notte diventano una sorta di animali da zoo per le creature che le osservano da fuori.
Sicuramente ha molte attinenze con The Village, almeno dall’atmosfera e l’ambientazione, ma prende piano piano una visione più folk e fiabesca per certi versi. La scelta di mettere lo spettatore quasi nello stesso piano delle creature che osservano i quattro individui come una sorta di voyerismo attraverso lo specchio è anche girata bene. La tensione inizialmente si sente tutta, i personaggi, specialmente Mina, sono più o meno ben scritti, musica, montaggio e fotografia sono ben curati, pochi effetti in cgi, ma dosati bene e ci sono dei colpi scena anche belli interessanti che porteranno lo spettatore a chiedersi se magari nel mondo reale qualcuno potrebbe essere chissà cosa…Poi un finale niente male davvero tra un superamento del trauma e un soprannaturale forse ultraterreno.
Di contro, essendo un’opera prima, si ha forse troppa voglia di raccontare, di rivelare, infatti dopo la prima metà arrivano le rivelazioni e gli spiegoni che, nonostante siano buoni, tolgono buona parte della tensione e del mistero che si respiravano prima. Certi elementi narrativi e certe logiche un po’ si perdono per strada andando avanti e alcune rivelazioni sono un po’ comprensibili. Inoltre l’ultimo quarto d’ora si vede che ha una fretta indiavolata di finire.
Un buon esordio? Sicuramente non proprio col botto e a tratti un po’ acerbo, ma vorrei ricordare che anche Stanley Kubrick e Martin Scorsese sono partiti all'incirca così. Il resto è storia…
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