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Thanksgiving

Regia di Eli Roth vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Thanksgiving

di axe
7 stelle

Plymouth, Massachusetts. Il naturale clamore di un "Black Friday" si trasforma in vero e proprio caos, quando una folla in tumulto, attratta nei pressi dalle promesse di forti sconti, assale il supermercato "Rightmart" della cittadina; ciò causa diversi morti e feriti. L'anno successivo, i tristi eventi del passato sembrano dimenticati. Fervono i preparativi per la parata del "Giorno del Ringraziamento" ed il supermercato, nonostante parte della cittadinanza chieda che non si proceda in segno di rispetto per le vittime dei recenti disordini, si prepara per un altro "Black Friday". Ma un feroce assassino turba l'atmosfera festosa della cittadina, uccidendo con crudezza persone coinvolte nei fatti dell'anno precedente. Eli Roth, forte di una lunga esperienza nel genere, dirige un sanguinoso thriller / horror, intriso di critica sociale. Il luogo di ambientazione del racconto è la cittadina di Plymouth, luogo di attracco del veliero Mayflower, il quale trasportò i "Padri Pellegrini" dall'Inghilterra all'America. Impossibile non percepire il valore simbolico di tale scelta; tale evento storico diede impulso alla colonizzazione dell'America del Nord ed alla diffusione di ideali e schemi di pensiero che ancora oggi influenzano le dinamiche sociali ed intellettuali degli Stati Uniti D'America. Di fianco ad un rispetto reverenziale per le loro origini, coincidenti con quelle delle prime colonie inglesi, culminante nelle celebrazioni del "Thanksgiving Day", gli abitanti della cittadina esibiscono schemi di pensiero e di conseguente azione decisamente negativi, espressione di una degenerazione dei modelli adottati dai loro progenitori. Regnano a Plymouth ipocrisia ed avidità. La prospettiva del risparmio connessa agli sconti del "Black Friday" fa perdere la testa alle persone; gli imprenditori, per ottenere quanto più guadagno possibile, "aizzano" i potenziali acquirenti, disinteressandosi della sicurezza; sono pronti a replicare lo schema ogni anno. La ricorrenza del "Thanksgiving Day" è privata di ogni significato storico e religioso, rimanendo una buona occasione per spendere, guadagnare, cedere all'edonismo più sfrenato. Tali meccanismi producono vincitori, ed, inevitabilmente, vinti. Uno, tra questi ultimi, decide di "uscire dal gioco". E' un ignoto assassino, il quale, applicando le proprie notevoli capacità, mette in atto un macabro piano volto a colpire chi, a vario titolo, ritiene responsabile della degenerazione dei costumi legata agli eventi del "Black Friday" di sangue. Tra gli obiettivi del killer sono la giovane Jessica ed i suoi amici, coinvolti negli eventi dell'assalto al "Rightmart". Uno dietro l'altro i responsabili, diretti ed indiretti, consapevoli o meno, cadono sotto i colpi dell'assassino, il quale realizza una macabra messa in scena con l'intento di stigmatizzare le "storture" del suo contesto sociale. La giovane Jessica, interpretata da Nell Verlaque, non ha di certo colpe per quanto avvenuto in passato. Dunque, è inevitabile per lo spettatore "tenere" per la sua salvezza. Ma non è possibile, allo stesso modo, non comprendere le ragioni dell'assassino, la quale azione è contraddistinta da una nerissima ironia. Ipocrisie, avidità, disparità sociali, smania di apparire, indifferenza e voyeurismo "social" sono portati allo scoperto da questo personaggio mascherato da "Padre Pellegrino", la cui identità è, inevitabilmente, da associare a quella di una persona coinvolta anch'essa nei fatti del "Black Friday". Conduce le indagini lo sceriffo Newlon (Patrick Dempsey), il quale ha a disposizione solo pochi uomini ed è costretto ad operare tra mille difficoltà. L'atmosfera del contesto è ben resa; la comunità di Plymouth sceglie di "nascondere la polvere sotto il tappeto"; si produce, si consuma, si spende, si guadagna, in un clima falsamente festoso, con presagi di tragedia imminente. L'intreccio è quello di un giallo; una lenta raccolta di indizi dà conferme circa le intenzioni del killer, del quale sono mostrate le gesta in raccapriccianti sequenze, decisamente un buon lavoro; utilizza canoni ed elementi tipici dei generi thriller ed horror - tensione e gore non mancano - per esporre con chiarezza una forte critica contro il perbenismo che permea parte della società statunitense ed è causa di iniquità e dolori. 

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