La recensione su Thanksgiving

Thanksgiving (2023): locandina

Nella piccola cittadina di Plymouth (Massachusetts), Tomas Wright (Rick Hoffman) - titolare di un centro commerciale - decide di tenere aperto anche il 28 novembre, festa nazionale indetta per celebrare il tradizionale Giorno del Ringraziamento. In quella circostanza, considerato che i prodotti vengono venduti a prezzo ribassato essendo il periodo del "Black Friday", il negozio viene letteralmente assalito dal pubblico. Colpa della figlia Jessica (Nell Verlaque) che, assieme a un gruppo di amici, è entrata nel supermercato in anticipo sull'orario di apertura, facendosi notare dalla folla in attesa. La sicurezza, composta da solo un paio di guardie, nulla può fare contro una massa impazzita, in breve tempo responsabile di un massacro che provoca diverse vittime. L'anno seguente, nello stesso periodo, un killer sanguinario indossando una maschera con i lineamenti di John Carver prende di mira il gruppo di giovani responsabili, involontariamente, dell'incidente.

Thanksgiving (2023): scena

Eli Roth sviluppa una buona idea, sorretto in sceneggiatura da Jeff Rendell, cercando di coniugare il tema leggero dello splatter e del thriller (fortemente influenzato dai gialli italiani degli anni Settanta) con validi spunti di critica sociale (l'ossessione per gli acquisti, il consumismo, la mania di riprendere con il cellulare situazioni intime e irrilevanti, pur se destinate a diventare "virali", da postare sui social network). Thanksgiving è un vero e proprio gioiellino cinematografico per via di una mirabile attenzione, riposta dal regista (che pure fa un breve cameo nel ruolo di un cronista), ad ogni aspetto tecnico: scenografie, recitazioni, riprese, effetti speciali e montaggio non danno possibilità di criticare in alcun modo la forma del lungometraggio. Che riesce a scorrere senza mai calare di tono grazie anche alla crudele, ma geniale, messa in scena di delitti quantomeno originali per quanto pure scioccanti e decisamente surreali. Con un buon colpo di coda (circa l'identità dell'assassino), il film riesce a divertire per il suo aspetto di pura exploition, senza escludere dal piacere della visione lo spettatore più riflessivo e capace di cogliere quei risvolti politici che in più occasioni ricordano il miglior cinema di George A. Romero: il pubblico che assale il centro commerciale non è poi molto diverso dal gruppo di zombi privi di raziocinio, deambulanti senza più umanità tra i prodotti di un supermercato, presenti nell'omonimo film prodotto da Dario Argento e distribuito con grande successo nelle sale durante il 1978.

Thanksgiving (2023): scena

"Che cos'è che ha trasformato i proletari e i sottoproletari italiani, sostanzialmente, in piccolo borghesi, divorati, per di più, dall'ansia economica di esserlo? Che cos'è che ha trasformato le «masse» dei giovani in «masse» di criminaloidi? L'ho detto e ripetuto ormai decine di volte: una «seconda» rivoluzione industriale che in realtà in Italia è la «prima»: il consumismo che ha distrutto cinicamente un mondo «reale», trasformandolo in una totale irrealtà, dove non c'è più scelta possibile tra male e bene. Donde l'ambiguità che caratterizza i criminali: e la loro ferocia, prodotta dall'assoluta mancanza di ogni tradizionale conflitto interiore. Non c'è stata in loro scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c'è stata: la scelta dell'impietrimento, della mancanza di ogni pietà."

(Pier Paolo Pasolini)

F.P. 29/05/2024 - Versione visionata in lingua italiana su Amazon Prime Video (durata: 106'31")