Regia di Steve Miner vedi scheda film
Quello dei ranger texani (le forze dell’ordine attive prima e dopo la guerra di secessione) è un mito western assai frequentato dal cinema americano (un film per tutti: “I cavalieri del Texas” di King Vidor, del ‘36). Buon ultimo arriva Miner, uno dei pochi artigiani da serie B rimasti, attivo specie nell’horror (la serie di “Venerdi 13”), con una storia di ranger superbuoni e banditi supercattivi, donne traditrici ma in fondo no, e giovani incerti tra il Giardino e la Frontiera. Niente di infame, secoli fa l’avrebbero prodotto la Monogram o la Republic. Oggi lo fa la Miramax, con un’aria da Tv movie pomeridiano nonostante il discreto piglio delle scene d’azione e la panchina di caratteristi (da Skerritt a Vincent Spano ad Alfred Molina e addirittura il Marco Leonardi di “Nuovo Cinema Paradiso”). Clamoroso errore la scelta del protagonista McDermott, del quale ci dimentichiamo la faccia ogni volta che esce di scena, e ogni volta che ricompare ci si chiediamo: «Dove l’ho visto questo?».
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