Regia di Jaume Balagueró vedi scheda film
I numerosi premi raccolti nei festival di genere non mettono di buon umore. Nemmeno le varie lodi. “Nameless - Entità nascosta” è un horror tedioso e legnoso, con interpretazioni e una messinscena monocordi da prime time televisivo. Balagueró è un nome su cui nell’ambiente si sta puntando molto, ma qui, nel suo primo film, si limita a costruire un prodottino lesso, che si trascina per un’ora senza che accada praticamente nulla che non sia un’indagine strutturata come in uno sceneggiato con la Ferilli, secondo un meccanismo banale e una progressione meccanica degli eventi. Quando poi, nell’ultima mezz’ora, le cose si movimentano, non va meglio: la confezione resta la stessa, e anche i momenti che si vorrebbero forti risultano insignificanti e senza nerbo (si veda l’uccisione del giornalista). Non bastano flash e incubi veloci a rendere inquieta questa storia, tratta da Ramsey Campbell, di una setta esoterica dedita al raggiungimento della purezza estrema attraverso il corpo dei ragazzini, e della donna con una morte alle spalle e dell’ex poliziotto sulle sue tracce. Ci voleva uno come Agustín Villaronga (“Tras el cristal”, “El mar”), tra i più sottovalutati registi di oggi, a raccontarla.
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