Regia di Francesca Comencini vedi scheda film
Film a tratti altalenante, come tutte le autobiografie fin troppo sentite, ma comunque interessante per indagare personalità e caratteristiche meno note di uno dei grandi registi italiani del '900 e del suo rapporto con una figlia diventata a sua volta regista di successo
Quando si porta un cognome ingombrante come quello di uno dei grandi registi italiani del '900, e si è essi stessi regista con un passato alquanto burrascoso, la tentazione di portare uno sguardo autobiografico sul grande schermo può essere tanto forte da farsi prendere un pò la mano. E' quanto in parte succede a Francesca Comencini, che in alcuni frangenti sviluppa un racconto troppo personalistico (non a caso decidendo che, della grande famiglia Comencini, nel film compaiano solo lei ed il padre) e con qualche rimando favolistico forse eccessivo (come nella scena del volo sulla città alla "Miracolo a Milano"). Ciò non toglie che il film sia comunque un sincero omaggio non solo a cotanto padre, ma anche alla difficoltà esistenziale di chi si deve confrontare col le proprie fragilità, ampliate in parte dal continuo confronto con una presenza così "ingombrante". Ottimi i due protagonisti, con Gifuni (che si "incrocia" brevemente pure con il suo memorabile Aldo Moro) che ormai rappresenta una certezza nel panorama cinematografico italiano.
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