Regia di James Cruze, H. Bruce Humberstone, Ernst Lubitsch, Norman Z. McLeod, Stephen Roberts, William A. Seiter, Norman Taurog, Lothar Mendes vedi scheda film
Una gradevole e pungente satira sul mito del denaro, che racconta di un vecchio milionario che decide di lasciare ogni suo milione ad uno sconosciuto, scelto a caso dall'elenco telefonico. Chi muore di felicità e chi lo crede uno scherzo... Stupendo l'episodio diretto da Lubitsch, con un Laughton nelle vesti di mite travet che, scoperto il lascito, si dirige dimesso verso il suo capoufficio, ed una volta entrato gli piazza una sonora pernacchia! Questo si che era umorismo... Tutto è basato sulla tecnica dell'imprevedibilità! Ossia, quando Laughton riceve la notizia della cospicua donazione, si alza e percorre in modo serioso e tranquillo corridoi e uffici, nessuno mai si aspetterebbe quali sono i suoi veri intenti. E quando una volta entrato dà il ben servito al suo scomodo superiore, si rimane sorpresi e al contempo divertiti sia per l’imprevedibilità che per il valore liberatorio di questo più che comune gesto solitamente irridente. Stupenda l’idea di girare quest’episodio senza dialoghi, il cui unico suono che si sente è la famigerata pernacchia di un Laughton al suo massimo. Divertenti anche l'episodio con W. C. Fields e Alison Skipworth, che decidono di punire a "modo loro" i pirati della strada, e quello con George Raft, un falsario a cui nessuno crede quando va a riscuotere l'ingente somma in banca. Nel suo complesso il film è ben strutturato, anche se la qualità e la finezza dell’umorismo varia a seconda degli episodi. In alcuni si sorride piacevolmente, in altri, come il già citato episodio di Lubitsch, di muore dal ridere...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta