Regia di Alan Friel vedi scheda film
Anna, una giovane donna, si sveglia in un contesto che le è sconosciuto; non ha memoria ne' degli individui che la soccorrono e si prendono cura di lei, ne' dell'uomo che sostiene d'essere il suo compagno, ne' del luogo ove si trova, una casa colonica in un'isola, deserta e selvaggia. E' incinta ed apprezza il fatto di avere persone intorno, ma, per quanto si sforzi, non riesce a ricordare alcunchè del suo passato. L'incertezza diventa diffidenza, quando, a seguito di uno spiacevole episodio, le viene spiegato d'essere giunta sull'isola per sfuggire ad una malattia che ha ucciso gran parte della popolazione terrestre; agisce in autonomia per saperne di più. Quanto scopre offre conferma a ciò che le è stato raccontato; ma il suo ruolo nella vicenda non è quello di semplice rifugiata. Film di fantascienza con venature horror, "Woken", diretto dal regista irlandese Alan Friel, racconta una storia di sopravvivenza in un prossimo futuro, del quale offre una ricostruzione pessimistica. Un misterioso morbo che si manifesta, tra l'altro, deturpando i volti delle persone, estremamente contagioso, ha sterminato buona parte della popolazione mondiale; i superstiti vivono isolati per paura di ricevere la malattia, sono diffidenti fino all'aggressività nei confronti delle altre persone, favoriscono la conduzione di ricerche al fine di trovare una soluzione, tuttavia in spregio al minimo senso di umanità. Anna scopre tutto ciò un po' per volta, in un crescendo di rivelazioni sconvolgenti, che rivelano la natura del luogo in cui si trova, gli scopi dei soggetti che la circondano, la propria identità, l'importanza della creatura che porta in grembo, nei confronti della quale l'amore non viene mai meno. Da un preciso momento è costretta a lottare per la salvezza di entrambe; le ottiene, ma cosa le riserva la vita fuori dal riparo, pur costretto, dell'isola ? Anna, confusa, fragile, eppur mai rassegnata è interpretata da Erin Kellyman. Il film è ambientato in un'isola collocata in latitudini temperate; spoglia, disabilitata, ma solo in apparenza selvaggia. Nasconde un moderno laboratorio nel quale si conducono esperimenti, a detta dei "custodi" della protagonista, vitali per l'esistenza del genere umano. Il ritmo lento che caratterizza la prima parte del racconto ben si lega alla tensione indotta dal mistero dell'isola, alla cui generazione contribuisce l'inquietante sequenza iniziale. Tensione ed interesse, tuttavia, sfumano nel momento in cui si palesano i personaggi con il ruolo di deus ex machina. La ricostruzione del reale contesto è decisamente poco credibile. Il laboratorio nel quale dovrebbero essere condotte ricerche d'importanza fondamentale per il genere umano sembra l'antro di uno stregone, gestito da scienziati umoralmente instabili e sotto il controllo di un pugno di militari, stolidi e violenti. Che nel mondo imperversi una malattia, lo si sa giusto perchè un paio di persone dal volto sfigurato vi sbarcano, e perchè lo dicono i personaggi intorno Anna. Nella seconda parte del film, inoltre, è presente violenza inutile e fuori luogo. Si rimane, dunque, con l'amaro in bocca; il regista è abile, nel generare tensione alimentando il mistero connesso alla perdita di memoria della protagonista. Date allo spettatore le risposte che egli desidera, non rimane che un film "fanta-catastrofico", nel quale la catastrofe non si vede; in suo luogo monta l'orrore, tale non per la presenza del sovrannaturale, quanto perchè conseguenza della stupidità di alcuni antagonisti.
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