Regia di Billy Wilder vedi scheda film
"Io ho ucciso per denaro... e per una donna. Non ho preso i soldi... e non ho preso la donna!"
Film che rivela il pieno talento del più grande regista della vecchia Hollywood, Billy Wilder gira il suo primo capolavoro assoluto con un noir su cui oramai è stato scritto di tutto e sviscerato nel profondo ogni minima sequenza del film.
La Fiamma del Peccato (1944), sposta il focus del titolo originale (Double Indemnity), verso la passione tra i due protagonisti, quando in realtà Wilder sfrutta il genere per compiere un'analisi approfondita sulla società americana e le aspirazioni piccolo borghesi del cittadino Statunitense rappresentato dall'assicuratore Walter Neff (Fred MacMurray), il quale come ogni essere umano vorrebbe dalla vita soldi e una bella donna... come in ogni noir che si rispetti alla fine non avrà né l'uno e né l'altro.
La pellicola si avvale di un'innovativa struttura narrativa, che inizia con un flashback iniziale da parte di Walter che narra tutte le vicende che lo hanno portato sino a quel momento. Le sue sventure iniziano quando per avidità e per le grazie della bella Phyllis Dietrichson (Barbara Stanwyck), l'uomo acconsente di prendere parte all'omicidio del marito della donna (cliente della sua agenzia assicurativa) in modo da incassare la doppia indennità e spacciare il tutto come incidente, purtroppo per lui il tutto prenderà una piega negativa, in una spirale sempre più nefasta intorno al protagonista.
Alla solarità degli esterni, si contrappongono i neri profondi degli interni, che grazie all'intuizione del direttore della fotografia John Seitz, sparge la cenere negli interni, per rendere l'atmosfera più torbida e fatalista. Ad accentuare la claustrofobia, vi è anche l'idea di accentuare i tagli di luce delle verande per simulare l'idea di una prigione che attanaglia i personaggi (Wilder disse che a stento si vedeva qualcosa sul set in certi momenti), con un uso espressionista della fotografia.
Nonostante i numerosi contrasti in fase di stesura della sceneggiatura ed in fase di riprese, l'unione delle loro menti ha dato vita ad un grandissimo copione che fonde la struttura e gli stlemmi del noir di Chandler, con la grande bravura di Wilder nella stesura dei dialoghi.
Innovativo l'uso della voce narrante fuori campo da parte del regista, il quale la adopera per aggiungere un'atmosfera più malsana e sinistra alla narrazione, rendendola imprescindibile o quasi per ogni noir, anche se poi verrà sfruttata in numerosi film, ma senza l'inventiva di Wilder, spesso diventando un mero bignami, che finisce con lo spiegare ogni minima cosa (purtroppo molto cinema italiano è afflitto da tale piaga).
Wilder sfrutta il noir come strumento di indagine della società americana e delle aspirazioni piccolo borghesi, una nazione composta da individui che per soldi svenderebbero immediatamente ogni loro valore morale, come fa il nostro protagonista quando si lascia sedurre da Phyllis.
Costato 1 milione di dollari, ne incasserà 5 e diventando punto di riferimento per una generazione di cineasti con tanto di elogi da parte di Hitchcock, per aver saputo unire il genere e la critica sociale, bypassando la censura del codice Hayes con grande eleganza, anche se alcuni critici dell'epoca furono irretiti dal troppo cinismo della pellicola. Il film ebbe ben 7 candidature agli oscar (li avrebbe meritati tutti) tra cui miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia e sopratutto miglior attrice protagonista, purtroppo Barbara Stanwyck è una delle attrici che avrebbe meritato il premio oscar, e con questo personaggio crea la dark lady più riuscita di tutti i tempi, ma quell'anno venne sconfitta da Ingrid Bergman di Angoscia.
Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297
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