Regia di Tod Browning vedi scheda film
Alonzo, l’uomo senza braccia, si esibisce in un circo sparando con un fucile alla partner Nanon, per la quale prova un’attrazione morbosa. Anche Malabar il forzuto ne è innamorato, ma lei prova orrore a essere toccata dagli uomini. In realtà Alonzo ha le braccia, ma le tiene strettamente fasciate aderenti al corpo: vuole così nascondere una deformità (un pollice doppio) e soprattutto avere un alibi per i crimini che commette nelle città attraversate dal circo. Nonostante il nano suo assistente cerchi di dissuaderlo, Alonzo decide di farsi amputare le braccia per amore di Nanon; ma nel frattempo lei ha superato le sue paure e si è fidanzata con Malabar: il quale sta preparando un numero particolarmente pericoloso, dove rischia di perdere le braccia... Un film folle, malato, che non si può immaginare diretto da un regista diverso dall’autore di Freaks (che ne riprenderà i tipi umani e il soggetto) e che oltretutto sembra non voler neanche svelare il fondo dell’abisso (cosa avrà fatto di tanto terribile il medico, per poter essere ricattato?). Impressionante la naturalezza con cui Lon Chaney usa i piedi al posto delle mani anche quando ce le ha libere e disponibili. Quasi impossibile credere alla didascalia iniziale “Dicono che sia una storia vera”.
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