Regia di Joseph Losey vedi scheda film
Una notte una donna chiama la polizia, avendo intravisto qualcuno muoversi in giardino: l’agente di turno torna a trovarla varie volte e la seduce, approfittando delle sistematiche assenze del marito che conduce un programma radiofonico a tarda ora; poi lo uccide simulando un incidente, ne sposa la vedova, ma lei è rimasta incinta troppo presto: se il bambino nascesse, rivelerebbe che i due si frequentavano mentre il marito (che non poteva avere figli) era ancora vivo. Per buona parte il film ricalca i classici La fiamma del peccato e Il postino suona sempre due volte (anche qui c’è di mezzo un’eredità, non è solo questione di amore), con la variante che la moglie non è complice del delitto; l’ultima mezz’ora introduce una complicazione e la risolve in modo brillante, spostando l’azione in un villaggio fantasma dove si compie la tragedia. Se Evelyn Keyes appare veramente troppo ingenua, Van Heflin ha un personaggio mellifluo e satanico, un vero genio del male. Il titolo italiano può suonare un po’ ridicolo: nell’originale, “prowler” indica non solo un animale da preda ma anche una persona che agisce furtivamente con cattive intenzioni.
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