Abram vive in un villaggio bavarese, dove la gente lo evita perché pensa sia omosessuale. In uno scatto d'ira provoca la morte dell'unica persona che gli abbia mai mostrato comprensione: Hannelore, la chiacchierata domestica del borgomastro.
Note
Dal dramma omonimo di Martin Sperr (che firma anche la sceneggiatura, oltre a vestire i panni del protagonista), un'opera asciutta e dura sull'ipocrisia della "gente" e sul carattere chiuso, ottuso e retrivo della mentalità campagnola. Film girato in Baviera, poco distribuito in patria, ma che ebbe un discreto successo all'estero e che contribuì alla nascita del Nuovo Cinema Tedesco.
Un gruppo di contadini non fa che irridere alcuni di loro con debolezze caratteriali.
Un film umanamente aggressivo che porta lo spettatore all'indignazione:da vedere e recuperare.
Fra i boschi incantati della Bassa Baviera una caccia all’uomo in tutto simile a scene analoghe girate lungo le sponde del Mississipi, mancano solo i cappucci bianchi.
In un paese rurale della Bassa Baviera vive una comunità di contadini dedita al lavoro dei campi, alla cura degli animali, alle funzioni in chiesa e ai pettegolezzi acidi che si scambiano a vicenda. Soprattutto Abram (Martin Sperr) diventa l’oggetto principale della loro gretta chiusura mentale. Abram è un giovane meccanico che è ritornato in paese dopo un certo… leggi tutto
Abraham (Sperr), un giovane omosessuale appena uscito dal carcere, ritorna nel suo paese, in Baviera. Qui tenta di rifarsi una vita ma i pregiudizi dei suoi compaesani faranno di lui una vittima sacrificale. A metà strada tra documentario e melodramma, il film del tedesco Peter Fleischmann manifesta palesi intenti autoriali, a cominciare dall'uso del bianco e nero. La contrapposizione tra… leggi tutto
Abraham (Sperr), un giovane omosessuale appena uscito dal carcere, ritorna nel suo paese, in Baviera. Qui tenta di rifarsi una vita ma i pregiudizi dei suoi compaesani faranno di lui una vittima sacrificale. A metà strada tra documentario e melodramma, il film del tedesco Peter Fleischmann manifesta palesi intenti autoriali, a cominciare dall'uso del bianco e nero. La contrapposizione tra…
In un paese rurale della Bassa Baviera vive una comunità di contadini dedita al lavoro dei campi, alla cura degli animali, alle funzioni in chiesa e ai pettegolezzi acidi che si scambiano a vicenda. Soprattutto Abram (Martin Sperr) diventa l’oggetto principale della loro gretta chiusura mentale. Abram è un giovane meccanico che è ritornato in paese dopo un certo…
"Preferisco pensare che Dio non sia morto, ma solo ubriaco." ~ John Huston
Accorrono cineasti da ogni angolo del pianeta solo per consigliarci film. Un messicano, un inglese, un tedesco, un…
Perchè andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perchè il…
Ho scelto alcuni film che ci raccontano le storie di personaggi marginali travolti da società oppressive ed intolleranti nei confronti dei più deboli. La domanda è la seguente: la società in cui viviamo ha fatto…
Y non perde tempo a fare auguri ( e di che? è un compleanno? qualcuno si è laureato? qualcun altro si è sposato? divorziato? fatto prete? monaca? no, e allora?) non vede l’ora che…
Quando Fleischmann girò il film nel ’69 a Unholzing e a Ergoldsbach, in Bassa Baviera, per l’argomento trattato e il ruolo dei paesani nella vicenda si trovò ad affrontare forti reazioni ostili da parte della comunità della zona.
Quel “fascismo quotidiano”, quella marginalità che metteva in scena, mutuando la vicenda dal testo teatrale di…
Un vecchiaccio laido (oppure un simpatico nonnetto, a seconda dei punti di vista) blatera, rivolgendosi al giovane meccanico Abram: «Io in 75 anni non ci sono mai stato in galera!» e «Mi è andata di traverso la tua musica beat… in 75 anni mai sentite tante scemenze!». Eppure, in 75 anni, deve averne sentite di mostruosità, dagli appelli alla Prima…
Prima dei lucidi film di R. W. Fassbinder sulla psicologia e la morale borghese, Martin Sperr e Peter Fleischmann (il primo autore del testo teatrale e attore, il secondo regista) partono dal basso, da una società più vicina alla vita umile che ruota sul lavoro e sui prodotti della terra, ma con una visione contrastante dalle buone intenzioni cristiane: questa società…
“Sognavo sempre un coltello. / Una lama per mettere allo scoperto le mie viscere. / Per tagliare fuori il cuore e il cervello. / Per liberarmi di quanto contengo. / Per asportare la lingua e il sesso. / Una lama…
E' di questi giorni l'uscita in DVD -a cura della San Paolo - di un imperdibile film del 1969, davvero poco frequentato qui da noi, perchè non ha avuto nemmeno la possibilità di passare in Tv almeno per quanto io…
Tratto da un lavoro teatrale di Martin Sperr (qui anche interprete principale nel ruolo del protagonista, un laconico, disperato, solitario e imbarazzato Abram), il film di Peter Fleischmann è un realistico ritratto robusto e appassionato (quasi un polemico apologo) contro l’intolleranza e l’odio, sentimenti reazionariamente corrosivi, portatori di una inusuale carica di violenza che…
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Commenti (3) vedi tutti
Un gruppo di contadini non fa che irridere alcuni di loro con debolezze caratteriali. Un film umanamente aggressivo che porta lo spettatore all'indignazione:da vedere e recuperare.
commento di ezioFra i boschi incantati della Bassa Baviera una caccia all’uomo in tutto simile a scene analoghe girate lungo le sponde del Mississipi, mancano solo i cappucci bianchi.
leggi la recensione completa di yumeAntropologia militante. Padri reazionari e prostitute dal cuore d'oro; vecchi schemi per nuove bandiere.
commento di michel