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Al vertice della tensione

Regia di Phil Alden Robinson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Al vertice della tensione

di ...Paola...
6 stelle

Un leader europeo di estrema destra (capiamo che simpatizza col nazismo dalla svastica incisa sul retro del suo orologio) organizza un complotto per ripristinare l'antica supremazia dell'Europa sul resto del Mondo. Egli riteneva che Hitler non fosse pazzo ma stupido, perchè aveva affrontato in guerra gli U.S.A. e la Russia, quando invece avrebbe dovuto farli combattere fra di loro. E' questo il suo diabolico piano: far scoppiare una bomba atomica negli Stati Uniti (grazie al ritrovamento in Siria di una bomba al plutonio) approfittando delle tensioni che l'America stava affrontando con la Russia, per scatenare la guerra fra le due nazioni. Protagonisti di questa avvincente storia di spionaggio sono due uomini della Cia, William Cabot (Morgan Freeman) e Jack Ryan (Ben Affleck) che rappresentano i nostri nuovi eroi. La prima parte del film è decisamente meno interessante della seconda, troppi i complotti e le Nazioni in ballo e diventa difficile capire quale sia veramente lo scopo dei protagonisti. L'interesse si accende quando inaspettatamente una bomba atomica scoppia allo Stadio di Baltimora, dove migliaia di persone stanno assistendo ad una partita di football godendosi la presenza del Presidente degli Stati Uniti. Un vero colpo di scena se si pensa che Jack Ryan cerca in tutti i modi di avvertire Cabot del pericolo. Siamo portati a pensare che il loro compito sarà quello di disattivare la bomba in una estenuante lotta contro il tempo, invece la bomba esplode. E ci lascia spiazzati. Ma la lotta contro il tempo è solo rimandata. Cabot muore e l'inesperto Ryan dovrà contare quasi esclusivamente su sè stesso per impedire che gli Stati Uniti e la Russia si distruggano a vicenda in modo irreparabile. Assolutamente originale e suggestivo il finale col "Nessun dorma" di Puccini, che ci allieta gli animi durante la stretta di mano dei Presidenti e la loro firma per la pace (scene che vorremmo vedere più spesso nella realtà) e la morte (non casuale) degli artefici del complotto.

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