Regia di Rich Peppiatt vedi scheda film
Il tiro della musica, l'immaginario droghereccio, nonchè l'arruffato Fassbender lo rendono un film imperdibile.
Musica martellante e fotografia psichedelica in questo biopic in cui realtà sociale e immaginario droghereccio si uniscono. Protagonisti sono i due scalcagnati scugnizzi delle periferie belfastesi, doppio taglio e tute tarocche, broken families e abuso di droghe e psicofarmaci. I due lads incontrano per caso il trentenne musicista Dj Provai, represso impiegato come maestrino di lingua irlandese in una scuola cattolica, nonchè parlante e militante del gaelico idioma. I due iniziano a rappare sulle basi del DJ, che nei concerti nasconde la sua identità rispettabile indossando sempre un passamontagna col tricolore repubblicano irlandese. Il film ci trasporta nella storia del gruppo che ha reso cool la lingua irlandese dandoci un creativo affresco di quello che è oggi la capitale nordirlandese con un ritmo serrato che non si perde in facili sentimentalismi. I troubles che vivono i nostri due protagonisti sono solo quelli interiori, di una generazione annoiata per cui la politica ha molta meno importanza di quella dei propri genitori. Si urlano gli slogan antibritannici più per sottolineare un'appartenenza più che per manifestare una vera militanza politica. Se i genitori dei nostri sono cresciuti in una società segregata, cattolici da una parte e protestanti dall'altra, quella dei millennials del film è cresciuta dopo la tregua, spesso dimentica del passato di violenza e morte. Esemplare la storia d'amore tra Mo Chara e la ragazza protestante. In ogni intervista alla domanda sul perchè odiino gli inglesi sottolineino come le loro siano solo canzoni e prese di posizioni contro il colonialismo britannico più che contro le singole persone. Un film da non perdere nella sua poliglossia ma soprattutto per l'affascinante racconto di una comunità ancora divisa ma non troppo, in cui i giovani di entrambi gli schieramenti si ammassano alle drogherecce esibizioni dei nostri gaelici emuli dei rapper d'Oltreoceano.
"Kneecap", titolo della band e del film in inglese significa "gambizzazione", tecnica terroristica molto utilizzata nella lotta politica nordirlandese.
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