Regia di Francesco Giuffrè vedi scheda film
Road-movie il cui argomento della disabilità mentale è trattata in maniera particolare, come già però era accaduto in pellicole precedenti; si va da Quasi amici (Intouchables – Nackache, Toledano, 2011) a Si può fare (id. - Luca Miniero, 2008) per citare due fra gli esempi più recenti. I quattro protagonisti, tutti all’esordio, sono fin da subito intenti a trasformare la narrazione in una commedia agrodolce fortemente voluta dagli sceneggiatori: Pier Belloni e soprattutto da Francesco Giuffrè, quest’ultimo alla sua opera d’esordio e desideroso di narrare il mondo del disagio psichico. Mondo che il regista conosce molto bene perché da anni lavora a teatro con attori ‘diversamente abili’. Strappando anche qualche sorriso a uno spettatore in bilico fra giudicare le evoluzioni dei quattro e al tempo stesso la stranezza di tutti coloro che incontrano lungo il percorso accidentato che divide Roma da Napoli.
Il film è anche impreziosito dalla presenza di numerosi camei: da Vincenzo Salemme a Nino Frassica. Da Margherita Buy a Francesco Paolantoni, per finire con Claudia Gerini, nel ruolo di un commissario al quale è affidato il ritrovamento dei quattro scomparsi. Merito della pellicola quello di non abbandonarsi a giudizi morali, seppur talvolta si arrivi a situazioni e scene un po’ stereotipate. Complessivamente quindi è ottima l’idea di fondo e iniziale, ma il regista, forse desideroso di mettere troppa carne e argomenti al fuoco, porta a un risultato finale centrato solamente in parte.
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