Regia di Freddie Francis vedi scheda film
Mel Brooks recupera una splendida sceneggiatura scritta dal poeta Dylan Thomas, nel dopoguerra, ispirata a fatti realmente accaduti e produce l'ultimo lungometraggio girato da Freddie Francis. Assieme a "La jena" (R. Wise, 1945), "Il dottore e i diavoli" è in assoluto il miglior film ispirato alle gesta della coppia omicida Burke & Hare.
XIX° secolo. Il dottor Rock (Timothy Dalton), rispettato anatomista, insegna in una prestigiosa scuola di medicina. Ossessionato dalla ricerca, porta avanti delicati studi sul corpo umano, dissezionando cadaveri. Quelli che, legalmente, gli vengono forniti dall'istituto provengono da condannati a morte per impiccagione ma, date le sue frequenti "operazioni", sono sempre troppo pochi. Per questo si avvale del contributo di Fallon (Jonathan Pryce) e Broom (Stephen Rea), due alcolizzati che gli procurano corpi inanimati, riesumandoli dal cimitero. Dato che Rock paga in base alla "qualità" dei cadaveri, Broom e Fallon iniziano ad uccidere vagabondi, soffocandoli per evitare di danneggiare i corpi e per far credere che siano deceduti di cause naturali. Presto, però, l'assistente di Rock, Murray (Julian Sands), inizia a sospettare sulla reale attività di Broom e Fallon. Murray, innamoratosi di una prostituta (Twiggy), scopre che la stessa - assieme a una sua amica - è finita nelle mire della coppia omicida.
"Eccomi qui, dinanzi a voi, nelle mie vesti di anatomista, di scienziato, di esperto, di uomo materialista per il quale il cuore, ad esempio, è solamente un organo fisico e non la culla dell'amore. Un uomo per il quale l'anima non ha alcuna forma e quindi non esiste. Ma il paradosso è parte integrante della norma, perciò anch'io sono un essere capace di sentimenti. Ed è proprio in base a questa duplice veste - di scienziato e di sociologo, di pragmatico e di moralista, di anatomista e di artista - che ho intenzione di tenere le mie lezioni. Per spiegare, informare, illustrare, discutere, quindi, costruire. (...) La scienza dell'anatomia contribuisce ad arricchire il panorama della conoscenza. Tutti voi dovrete produrvi verso questo fine supremo. Poiché il fine, ricordatevi, può giustificare ogni mezzo."
(Dott. Rock)
A distanza di ben dieci anni, ovvero dai tempi di The Ghoul (1975), Freddie Francis torna a dirigere un lungometraggio, che sarà anche l'ultimo della carriera, fortemente voluto da Mel Brooks. È una storia basata su fatti realmente accaduti, già trattata più volte in precedenza, ma in questo caso elaborata da una sceneggiatura scritta, all'origine, ben oltre trent'anni prima, dal poeta gallese Dylan Thomas, alla quale, per volere dello stesso Brooks, sono state apportate lievi modifiche da parte di Ronald Harwood. Robert Fallon e Timothy Broom, nella finzione cinematografica, sono ovviamente ispirati ai reali personaggi, vissuti ad Edimburgo nei primi anni dell'Ottocento, di nome William Burke e William Hare, responsabili di ben diciassette delitti, passati alla storia come "gli omicidi di West Port", mentre Thomas Rock rappresenta il dott. Robert Knox. Girato negli Shepperton Studios, con eccezione per le scene di apertura e chiusura (quando il dottor Rock scende dalla collina) ad Edimburgo, Il dottore e i diavoli si distingue per la presenza di un cast artistico eccezionale (anche nei ruoli marginali, tipo quelli riservati a Julian Sands, Jonathan Pryce, Stephen Rea e Twiggy), per una sceneggiatura molto ben scritta e per un'impostazione narrativa rigorosamente seria, nonché ricca di stimolanti sfumature etiche e morali. Poco spettacolare, ma molto suggestivo, può vantare anche una splendida fotografia, opera di Gerry Turpin e Norman Warwick. Meticolosa e raffinata, inoltre, appare la solida direzione di Fisher, principale regista della scuderia Hammer, una volta tanto alle prese con un horror di livello superiore che tende progressivamente, con delicatezza e pragmatica verosimiglianza, al dramma. Particolarmente efficace la musica d'apertura, eseguita con strumenti a fiato, opera di un complesso musicale irlandese, tanto quanto il brano cantato da Twiggy (anche attrice nel ruolo della prostituta Jennie), celebre icona culturale britannica durante gli anni Ottanta.
La parola a Mel Brooks
"Come avrò mai fatto a prendermi Il dottore e i diavoli? So che, quando l'ho letto, mi sono accorto di una cosa prima di tutto. È vittoriano... ed è opera di Dylan. È lo stesso Dylan Thomas che conosco? È il grande poeta, il grandissimo poeta gallese? È proprio quel Dylan Thomas? Non ci credevo: è l'autore della sceneggiatura originale. Abbiamo chiamato il più grande direttore della fotografia di sempre, che aveva lavorato anche a Elephant Man, Fredde Francis, poi passato alla regia. Eravamo un pò spiazzati, ma poi abbiamo fatto dei controlli approfonditi. Aveva realizzato dei bellissimi film horror sanguinolenti, una serie per la Hammer. Ma ci rassicurò, e noi confidammo nel fatto che potesse creare un film bello, elegante, eloquente e serio, basato su quella sceneggiatura. E facemmo bene a fidarci. Girò un film davvero bello.(...) Ai miei tempi, fare film, era questione di amicizie. E si poteva davvero chiedere alle persone un favore. (...) Avevamo qualche dubbio su Timothy Dalton perché era molto bello e voleva fare il protagonista. Poi mi sono detto che tutti avevano criticato Tyrone Power perché era troppo bello, molto affascinante; ma quando girò La fiera delle illusioni, rivoluzionò il concetto di recitazione. Ci è costato poco meno di 5.000.000 di dollari. Non ci è tornato indietro niente, non abbiamo visto un soldo, ma abbiamo fatto un grande film."
(Mel Brooks) [1]
Testimonianza del co-produttore Jonathan Sanger
"Quando incontrai Mel, capii subito che, nonostante il suo dono per la commedia, i suoi autori preferiti erano russi, seriosi e tetri. Si parlava di fare un film su Il cappotto, di Nokolaj Gogol. Parlavamo sempre di cose serie, quindi non poteva metterci il nome, o avrebbero pensato che si trattava di una commedia. Come con Elephant Man, avrebbero pensato che facesse ridere. Quindi doveva esserci il nome di una società che lo rappresentasse, ma che non avesse il suo nome. Così nacque la Brooksfilm.
(Quella de Il dottore e i diavoli) è l'unica sceneggiatura che Dylan Thomas abbia mai scritto, negli anni Cinquanta, ed era interessante perché per girare il film dovevamo apportare dei cambiamenti per aggiornarlo, e abbiamo chiamato Ronald Harwood. Aveva appena scritto Il servo di scena e capimmo che sarebbe stato perfetto."
(Jonathan Sanger) [2]
Burke & Hare, secondo il grande poeta Dylan Thomas
Il dottore e i diavoli è stato ispirato, al pari di La jena - L'uomo di mezzanotte (Robert Wise, 1945), dalle azioni criminali di Burke e Hare, due ladri di cadaveri attivi nei primi anni del XIX° secolo in Scozia, ad Edimburgo, tramutati, per opportunità economica e vocazione al delitto, in brutali assassini. La sceneggiatura del film risale a tempi lontani: redatta, nel dopoguerra, dal grande poeta gallese Dylan Thomas. Dopo un primo progetto datato 1947, per una pellicola mai andata in porto, la sceneggiatura viene pubblicata nell'anno della morte di Thomas (1953). Riproposta, di tanto in tanto, in qualche rappresentazione teatrale, dopo aver nuovamente sfiorato, per la regia di Nicholas Ray, la possibilità di concretizzarsi in film, finisce a distanza di oltre trent'anni tra le mani di Mel Brooks, che finanzia il nuovo progetto celando il nome dietro la società di produzione Brooksfilm e destinandolo alla televisione [3]. Burke e Hare avevano però già ispirato altre pellicole: ad esempio Le jene di Edimburgo (John Gilling, 1960), Burke e Hare - I mercanti di carne umana (Vernon Sewell, 1972) e, soprattutto, l'indimenticabile, ad oggi la migliore del lotto, produzione di Val Lewton, La jena - L'uomo di mezzanotte. Nel 2010, anche John Landis dirigendo Ladri di cadaveri - Burke & Hare, tenta di dire la sua sull'argomento, realizzando una commedia di dubbio gusto, piuttosto poco riuscita.
Critica
"Durante e dopo la Seconda guerra mondiale, il grande poeta gallese Dylan Thomas ha grandi problemi economici e si avvicina al mondo del cinema scrivendo sceneggiature per documentari e per film a soggetto, principalmente per Donald Taylor e la sua Strand Films. Tra le sceneggiature, questa viene considerata la più interessante, basata, con i nomi cambiati, sui noti fatti dei ladri di cadaveri, divenuti assassini, Burke e Hare, che rifornivano il brillante dottor Knox. Nonostante Thomas chieda a Graham Greene, nel '47, di intercedere per far realizzare il film, il progetto non si concretizza. Alla morte di Thomas (1953) Taylor fa pubblicare la sceneggiatura, senza indicazioni di regia, per il suo alto valore letterario. Rappresentata qualche volta a teatro e vicina alla trasposizione cinematografica di Nicolas Ray, la sceneggiatura trova inopinatamente la via dello schermo quasi quarant'anni dopo a opera di Freddie Francis, leggendario direttore della fotografia e regista di horror di chiara fama. Nel frattempo, la storia di Burke e Hare è stata raccontata più volte al cinema, ma non bisogna dimenticare che era già stata fonte d'ispirazione di uno dei capolavori di Val Lewton (La jena). Valeva la pena di attendere tanto? Non proprio. È sicuramente bello avere una versione cinematografica della sceneggiatura di Dylan Thomas, ma la versione di Francis assomiglia a certi drammi storici della BBC: adeguato e ricercato nelle ambientazioni, recitato bene, serio e storicamente attendibile, ma risaputo e noioso, senza la scintilla del genio. Non è un brutto film, è solo un pò inutile, privo dell'inventiva che sarebbe stata necessaria per rivisitare una vicenda già tanto utilizzata."
(Rudy Salvagnini) [4]
Citazioni
"Dott. Rock, appoggia il fatto che vengano rimossi dei cadaveri da terra consacrata per sezionarli, impedendogli così di risorgere integri e perfetti il giorno del giudizio come è nella parola del Cristo?"
(Dott. Mackendrick)
"Lei crede davvero che tutti i poveri diavoli, fatti a pezzi durante le inutili guerre che ci sono state dall'inizio dei tempi, non potranno mai entrare nel regno dei cieli perché non hanno più le loro membra? Non posso credere che, Dio, sia tanto crudele."
(Dott. Rock)
"Il boia dovrebbe impiccare tutti i bugiardi o i mariti infedeli, per fornirmi materiale a sufficienza."
(Dott. Rock)
"Sono appena morti da poco, non si sente nemmeno odore di tomba..."
"Le vostre mani non possono restare pulite, se le mie sono sporche. La pratica dell'anatomia è assolutamente vitale per il progresso della medicina e la medicina è vitale per il progresso dell'umanità. È per questo che vale ancora la pena lottare."
(Dott. Rock)
"Dottor Rock,
dott. Rock,
dott. Rock,
dott. Rock.
Lungo la strada
non ti fermare,
Fallon e Broom
ti vogliono ammazzare.
Fallon ti uccide
e Broom ti porta
dal dottor Rock
che poi ti squarta."
(Filastrocca cantata dai bambini)
"Il mio nome adesso è solo un fantasma, bambini, mi sono immedesimato in Dio di fronte alla morte, mi sono posto al di sopra della pietà. Oh, cielo, sapevo che cosa stavo facendo..."
(Dott. Rock)
NOTE
[1] [2] Dichiarazioni contenute nel DVD Sinister.
[3] Data la qualità "cinematografica" del prodotto, in Italia il film esce nelle sale alcuni anni dopo, senza alcuna censura, né limitazioni d'età, ottenendo nulla osta n. 86706 in data 30 maggio 1991. La pellicola dichiarata, corrisponde a 2513 metri (92'30").
[4] "Dizionario dei film horror", edizioni Corte del Fontego, pag. 222.
"Mi portarono nella stanza dove mia madre giaceva morta; come dicevano, «per vederla»; in realtà, come seppi subito, «per vederlo». Non c'era nulla di quello che un adulto chiamerebbe devastazione, tranne la totale devastazione che è la morte stessa. Il mio dolore fu soffocato dal terrore. Ancora oggi non capisco cosa intendano col dire che i cadaveri sono belli. In confronto al più amabile dei morti, il più brutto uomo vivente è un angelo di bellezza."
(C. S. Lewis)
Trailer
F.P. 02/10/2022 - Versione visionata in lingua italiana - DVD Sinister (durata: 88'45")
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