Regia di Alejandro Jodorowsky vedi scheda film
Il sangue, al pari dell'acqua, è bios, eros e thanatos, è simbolo di terrore e di santità, di legame familiare e di funzioni sessuali: tutti aspetti presenti in questo delirio di Alejandro Jodorowsky, intrecciati nella vita travagliata di Fenix, traumatizzato dalla morte violenta dei genitori, esperienza elaborata nella materializzazione e nell'ossessione della frustrazione sessuale, nella repressione religiosa, nel fanatismo, nel moralismo asfissiante, fino ad un incesto vissuto in una dimensione edipica paranormale. Jodorowsky crea in Santa sangre un immaginario originale tra materia grezza e fantasia, una sintesi di "fellinismi" circensi, assassinii argentiani e vita messicana (l'infernale Città del Messico), un melodramma grottesco, violento, arcaico e magico, profondamente dolorante e perfino commovente, accompagnato da malinconiche e disilluse musichette, una riflessione poetica sulla frammentazione dei sensi (le mani e le braccia come unico collegamento alla madre oramai solo una erinni invasata, il contrasto tra il forte senso del dolore - fisico e morale - e l'assenza di percezione astratta della ragazza sordomuta dal viso pitturato di innocente bianco); il kitsch è inscindibile dal drammatico e dalla lucidità pratica della catena alimentare (il funerale dell'elefante, la cui carcassa è subito riutilizzata dopo la cerimonia, fatta a pezzi dai poveracci).
Il numero della creazione del mondo è ispirato dichiaratamente ad una pantomima di Marcel Marceau, con la cui compagnia Jodorowsky ha girato il mondo. 8 1/2
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