Regia di Andrew Niccol vedi scheda film
Film di genere grottesco (altro che commedia visto che alterna intuizioni parossistiche a momenti tragicomici) abbastanza deludente. Nonostante la buona idea di fondo - l’esasperazione del nostro culto delle immagini (chinaski), un’ apologia dell’apparire, a scapito dell’essere (bradipo68, Aquilant) - il film non decolla mai. Interessante la sperimentazione di diverse tonalità cromatiche (approssimativamente più calde quando il protagonista è un uomo vero; più fredde - tendenti al blu e al verde - nelle sue pellicole e in frangenti di tensione).
Ancora una volta Al Pacino - nonostante la sua recitazione sembri un po’ svogliata - riesce a svettare superbamente grazie allo straordinario doppiaggio di G.Giannini (mentre non si può dire altrettanto del doppiaggio di W.Ryder da parte di Ilaria Stagni, stavolta inadeguata).
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