Regia di Barry Sonnenfeld vedi scheda film
Dato che la Terra è in costante pericolo, causa invasione aliena, tornano i Men in Black. All’inizio sono Will Smith e un altro tizio decisamente imbranato; poi viene riesumato Tommy Lee Jones, che riacquista memoria, divisa d’ordinanza e armi assortite. Contro di loro una mostruosa creatura che però, quando è in incognito, ha le sembianze niente male di Lara Flynn Boyle. Lanciato in pompa magna, con solito codazzo di griffe, videoclip, trailer e gadget, il sequel di ”Men in Black” è un’alabarda spaziale spuntatissima, senza un’idea decente che sia una, con una durata da telefilm (meno di un’ora e mezza), un’orgia di effetti speciali e qualche bel make-up di Rick Baker (bella forza: nel suo campo è un genio). Barry Sonnenfeld maschera il diffuso imbarazzo facendo il verso a Tim Burton (l’aiuta la colonna sonora di Danny Elfman) ma “Mars Attacks!” era davvero tutta un’altra cosa, e non bastano un carlino scatenato, un paio di modellini alla Ed Wood o la Boyle acconciata come Lisa Marie per dare l’illusione di un cinema “pensato”. Guardando “Men in Black II” si ha una triste conferma: nel mondo dei blockbuster di Hollywood sceneggiatura, regia e tutto quello che sta alla base di un film sono optionals.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta