Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
L'inizio mi ha fatto temere il peggio. Per fortuna ho resistito alla tentazione di abbandonare la visione, perché l'interesse è in costante crescita, una volta compreso il meccanismo (e il titolo). Direi che il punto di tale vera svolta possa essere considerata la serra (dunque consiglio di attendere quel momento, perché merita davvero), dopo la quale la mia attenzione non ha più subito attenuazioni e mi sono sentito profondamente coinvolto. Superata questa momentanea distrazione causata dagli elementi fantascientifici, infatti, ci si può dedicare con piacere al passatempo di dedurre in anticipo i dettagli da film "giallo". E non dovrebbe rivelarsi troppo difficile risolvere il caso prima del tempo...
Preciso che non ho letto l'omonimo racconto (Rapporto di minoranza) di Philip K. Dick. Chissà se il 2054 sarà davvero così? A parte gli scherzi, le tematiche (morali) affrontate sono abbastanza classiche. Cambia soltanto l'ambientazione. Forse il finale è un po' affrettato e le spiegazioni non completamente soddisfacenti, ma il risultato è comunque di buon livello. Per quanto riguarda i personaggi, ci si appassiona ad essi soltanto se si concede loro il giusto tempo (come ho già detto, ho trovato difficoltà all'inizio).
Nel 2054, per impedire il dilagare della violenza, la polizia ha messo a punto un programma che consente di prevedere le intenzioni omicide e arrestare il colpevole prima che il crimine si compia. Tutto ciò è reso possibile dai poteri di tre veggenti, i precogs Agatha, Arthur e Dashiell, in grado di identificare i futuri responsabili. Il poliziotto a capo della squadra anticrimine, John Anderton, viene a sua volta accusato di un delitto non ancora commesso. Con l'aiuto di Agatha riuscirà a scoprire che la sua condanna è frutto di un complotto e che il sistema anticrimine non è così sicuro come credeva.
John Williams non ha bisogno di alcuna presentazione. Un nome illustre per una garanzia di successo assicurato.
Si sarebbero potuti gestire diversamente la prima parte del film e alcuni aspetti seguenti della trama (soprattutto il finale), magari troppo approssimativi e discutibili, oppure troppo scontati e desumibili con largo anticipo.
A mio avviso non è tra i suoi migliori, ma la regia resta il suo mestiere. Ed anche qui si vede che il suo posto tra i grandi è meritato appieno.
Quello del detective John Anderton è uno di quei ruoli che meglio gli si confanno. Non poteva non essere al top!
Ha proprio il volto adatto per il detective Danny Witwer, funzionale al suo scopo all'interno della trama.
Brava e intensa nel saper gestire la non facile precog Agatha.
Forse un po' troppo "inamidato", ma del resto il direttore Lamar Burgess è un personaggio abbastanza classico.
Credibile e valente Lara Clarke, l'ex-moglie di John Anderton.
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