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Il dottor Stranamore

Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il dottor Stranamore

di axe
9 stelle

Durtante la Guerra Fredda, i cieli del mondo sono attraversati da aerei statunitensi B52, perennemente in volo e pronti, in caso di necessità, a colpire obiettivi russi con armi nucleari. Un generale, Jack D.Ripper (in nomen omen), ossessionato dal comunismo, dà l'ordine ai bombardieri di raggiungere il territorio sovietico e sganciare gli ordigni, poi fa isolare la sua base. Mentre, nella centrale operativa del Pentagono, il presidente degli Stati Uniti Muffley, insieme a politici e militari - tra cui il generale dell'aviazione Turgidson - cercano soluzioni, nella base aerea l'ufficiale di collegamento della RAF Lionel Mandrake, tenta di far rinsavire il generale Ripper. Alla fine, una soluzione si trova. Quasi tutti i B52 ricevono l'ordine di annullare l'attacco; l'equipaggio comandato dal capitano TJ, tuttavia, causa guasto all'apparato radio dell'aereo, prosegue e porta a termine la missione. La guerra atomica si scatena; è il momento di ascoltare i consigli del Dottor Stranamore, uno scienziato dal passato nazista, poi divenuto capo del programma nucleare americano. Egli, ipotizzando cento anni di invivibilità del suolo terrestre a causa di attacco e contrattacco, invita a selezionare persone da condurre nella profondità delle miniere. Ma non prospetta un futuro di pace; immagina che, nel momento in cui i pronipoti dei prescelti torneranno in superficie, dovranno nuovamente scontrarsi con i discendenti degli avversari. Stanley Kubrick dirige un film memorabile sulla guerra e contro la guerra. Sulla guerra, perchè c'illustra grazie a quali equilibri, e con quali strumenti, le due superpotenze si fronteggiano senza mai scatenare le forze l'una contro l'altra; contro la guerra, perchè e ci mostra come sia facile infrangere questi equilibri. E' sufficiente che un generale impazzisca, e che, dall'altro lato della "barricata", sia tenuta nascosta l'esistenza di un'arma, per farne venir meno ogni suo potere deterrente. I meccanismi del complesso ingranaggio della catena di comando lavorano, purtroppo, bene. Ecco, quindi, che gli ufficiali a bordo degli aerei, confermata la veridicità dell'ordine, si preparano ad eseguirlo senza ulteriori valutazioni; ecco, inoltre, che i comandanti (Turgidson, in particolare), mostrano malcelata ammirazione per chi tra loro decide autonomamente per l'uso della forza e propongono soluzioni peggiori del male; ecco, infine, l'emergere di personaggi come il Dottor Stranamore, uomini di scienza privi di una qualsivoglia morale, pronti a mettersi al servizio del miglior offerente. Quali speranze ha l'umanità di salvarsi, essendo in scacco di meccanismi come questi, perfetti nel loro rapporto causa-effetto, ma in mano di chiunque oltrepassi, anche di poco, la soglia che divide la paranoia della follia ? Nessuna, considerando la trama del film, che si conclude preannunciando guerra, distruzione e poi ancora guerra. Ciò, nonostante vi sia chi tenta di evitare l'irreparabile, come il pacato ufficiale Mandrake e il presidente USA, uomo mite e conciliante. Nonostante la drammaticità degli eventi e la tensione montante, il film è leggero e piacevole. La prima volta che lo vidi, da bambino, lo presi per un film comico. Trovai, nella mia innocenza, divertente, lo spararsi addosso tra soldati della stessa bandiera sotto un cartello recante scritta "La pace è il nostro mestiere"; oggi ciò mi sembra una delle assurdità della guerra; conseguenza di una obbedienza agli ordini, priva di alcuna valutazione sulla loro origine od opportunità. Bravissimo Peter Sellers nei tre ruoli, molto diversi tra loro, del Dottor Stranamore, del presidente Muffley e del colonnello Mandrake; mi è, però, molto piaciuto anche George C. Scott, nelle vesti del generale Turgidson, i cui pensieri s'intuiscono più dalle mimiche facciali, che dalle, spesso mal dosate, parole. Limitate, ma interessanti, le ambientazioni, la centrale operativa al Pentagono, la base aerea comandata dal generale Ripper, ed il bombardiere B52 del capitano TJ. Bellissime le sequenze relative all'aereoplano, accompagnate dalle note del brano popolare "When Johnny Comes Marching Home"; l'aeromobile sorvola montagne innevate e mari, elementi della natura, ignari della forza che il gigantesco apparecchio sta per scatenare contro essi. All'interno, uomini determinati a portare a termine il loro compito, in particolare il capitano, protagonista della celebre scena della cavalcata della bomba. Avvincente, ricco di simboli, curato nei minimi dettagli, ben interpretato, dotato di dialoghi ottimamente scritti, questo film, è, tra quelli che ho visto, uno dei più forti manifesti sull'assurdità della guerra. Assolutamente da non perdere.

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