Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Grottesco e spaventosamente realistico: è il mix vincente di questo film, che riesce a rendere concrete con un’evidenza miracolosa le paure della gente comune all’epoca della guerra fredda. A mettersi nei panni di uno spettatore del tempo, ci si aspetta che ciò che si vede debba prima o poi inevitabilmente accadere: è sufficiente che vada fuori di testa il comandante di una base periferica, uno che si chiama Jack Ripper (!!), fuma enormi sigari e mostra di avere una lucida visione geopolitica (“I comunisti contaminano l’acqua. Ha mai visto un comunista bere un bicchiere d’acqua? No, loro bevono soltanto vodka”), ed ecco l’inizio della fine. Tutto vero e al tempo stesso tutto assurdo, perché le sorti del mondo sono affidate a un branco di psicopatici inconsapevoli di esserlo: il pilota che esegue meticolosamente gli ordini senza mai discutere; l’alto ufficiale che riceve le telefonate dell’amichetta mentre partecipa alle riunioni al Pentagono e consiglia di andare fino in fondo, visto che ormai il dado è tratto; l’ambasciatore sovietico, che cerca di trafugare segreti militari anche trovandosi sull’orlo dell’abisso; il dottor Stranamore, rappresentante dei vari Von Braun riciclatisi senza troppe scosse dopo il 1945 (“Senza dubbio, mein Führer... cioè, volevo dire, signor presidente”). Quello più normale, l’unico che cerca di usare un po’ di ragionevolezza, è proprio il presidente degli Stati Uniti, il che è tutto dire. Riusciranno i nostri eroi a centrare il loro obiettivo? certo che sì, anche a costo di mettersi a cavalcioni di una bomba: ce lo hanno insegnato appunto al cinema, in mille film di propaganda. Chi ha avuto l’idea di utilizzare questo titolo per una stupidissima trasmissione televisiva merita la forca, e sarei disposto a spalancargli personalmente la botola sotto i piedi.
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