Regia di Spenser Cohen, Anna Halberg vedi scheda film
Eh, purtroppo siamo alle solite e anche La profezia del male è un horror tappabuchi, nulla di più, nulla di meno.
Probabilmente potrebbe piacere a chi è totalmente a digiuno di film di questo genere, altrimenti la cosa non può essere apprezzata oltre i primi 15 minuti.
Un gruppo di amici, compagni di università, usa un mazzo di tarocchi che ha trovato senza rispettare le regole. Successivamente, uno dopo l’altro, si imbattono in mostruose figure di archetipi dei tarocchi, incarnati per ucciderli.
È un peccato perché l’idea di un vecchio mazzo di tarocchi disegnato a mano non è male come proposta, anche se non innovativa, il problema è tutto il resto.
La villa gotica quasi abbandonata, il gruppo di ragazzi che entra a far festa, la strega che maledice tutto e tutti e avanti così, per un’ora e venti circa.
Tutto buttato la, alla rinfusa: la fotografia messa come viene, con i colori cupi per dare una idea di orrore e paura ma che alla fine invece non dice niente.
Gli attori fanno il suo, ma il film non li sostiene e anche i registi non provano a fare nulla per migliorare la situazione, ma è meglio così, perché quando ci hanno provato hanno fatto un vero e proprio disastro.
Mi riferisco alla scena post-credits, una presa per i fondelli agli spettatori: non fa ridere e non è esaustiva è solo una colossale presa in giro.
Perché se è vero che un horror di suo è sostanzialmente una storia di fantasia, bisogna anche rimanere nel range del racconto senza mandare in vacca tutto perché si deve trovare risposta ad una domanda.
Ci tengo a precisare che il film la profezia del male, non è il più brutto mai visto, ma semplicemente una ripetizione di cose viste e riviste.
Se magari con difficoltà potrebbe arrivare alla sufficienza, grazie a quella scena post-credit citata precedentemente, finisce assolutamente tra i peggiori film del mese se non dell’anno.
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