Regia di Nicolas Roeg vedi scheda film
Non sono partito troppo ottimista, complici forse i film mediocri che lo hanno imitato (come Nero Veneziano), però devo dire che mi è piaciuto e mi ha coinvolto. Sin dall'inizio la pellicola è percorsa da un senso di tensione, di minaccia, e di pericolo imminente. Si può dire anzi che il regista cosparga tutta la trama con elementi di inquietudine e di mistero. Ad esempio i due coniugi protagonisti quasi mai riescono a parlarsi bene e a capirsi: non si sentono perché sono in due stanze diverse, vengono interrotti da altri, si interrompono a vicenda, la linea telefonica è disturbata, o semplicemente non si capiscono. Queste situazioni continue creano alla lunga un senso di minaccia per entrambi, perché, benchè si amino e cerchino di aiutarsi, finiscono per essere spesso soli e soprattutto per non capirsi. Mettiamoci poi quelle due sinistre sorelle, alle quali io, se le incontrassi, non rivolgerei neanche la parola. Più che aiutare la coppia, mi pare che siano la causa di tutti i loro guai.
Altri elementi di inquietudine e mistero sono i vari personaggi secondari che incontrano - tutti piuttosto ambigui - e il fatto che a volte non si capisce cosa stanno facendo (come il personaggio di Leopoldo Trieste nel retro della portineria)o di cosa stiano parlando al telefono. Un bravo Renato Scarpa, che interpreta il commissario, è anche lui piuttosto infido, e pure viscido.
Ma poi la stessa trama ha snodi volutamente oscuri, perché la realtà si incrocia in modo confuso con l'incubo, l'allucinazione, o gli stessi fenomeni paranormali. Lo stesso finale è abbastanza misterioso; però fa paura nel modo giusto. La tensione sparisce completamente solo durante la scena di sesso tra i protagonisti, che è cucita dentro nella trama e che forse non serviva. Comunque Sutherland e la Christie sono bravi, specie il primo.
Il titolo italiano, oltre che sciocco, è pure antipatico. Ho visto la versione originale, la quale ha numerosi piccoli passi in italiano, anche da parte di Donald Sutherland. Secondo me avrebbe potuto dirigerlo anche Roman Polanski.
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