Regia di Jean-Paul Rappeneau vedi scheda film
Volete ammirare il volto della Deneuve, ben fotografato in bianco e nero e ben inquadrato? Accomodatevi.
Lo so che ad altri piace, ma io l'ho trovato un'opera che appena appena galleggia, dove la tentata convivenza di serio e faceto spesso stride. I personaggi, poi, sono approssimativi, e la satira degli ex-nobili di campagna è traballante, metafore incluse (i calcinacci che cadono dai soffitti).
Sarà soggettivo, ma certe situazioni mi paiono proprio mal piazzate, come l'intruso militare in casa (vestito però in giacca e cravatta) che si ciba delle mele della dispensa...
La colpa sembra essere di una sceneggiatura incerta e di un regista che non ha mai brillato particolarmente.
Peccato, perché gli attori incontrano la mia approvazione. Philippe Noiret mi è simpatico come sempre, e la Deneuve non l'ho mai vista così bella come in questo film. Pensando a Noiret, l'attore ha interpretato spesso personaggi che vivono in campagna, dai campagnoli (contadini, fattori), ai proprietari terrieri. C'è qualcosa di lui, evidentemente, che si adatta bene, o richiama ruoli di questo tipo.
Detto a margine, il film è stato recentemente digitalizzato a regola d'arte, sia quanto alla qualità delle immagini al formato dello schermo. È passato recentemente su Arte in tutto il suo splendore visivo; peccato che molto altro in esso non sia altrettanto splendido.
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