Regia di Fritz Lang vedi scheda film
"Dai Mabuse discendono gli Himmler, gli Hitler..." (Fritz Lang)
Dopo l’avvento del nazismo furono molti fra registi e attori ad emigrare negli USA o ad essere assassinati nei campi di concentramento. Fritz Lang, che è stato probabilmente il più grande esponente della storia del cinema tedesco, emigrò negli USA proprio nel 1934, dopo aver ricevuto la stima di Hitler e la proposta da parte del Partito di diventare il direttore dell’industria cinematografica tedesca come segretario di Goebbels, ma, egli dopo aver accettando con un ‘bluff’, scappò di nascosto in America, lasciando tutti i suoi averi, che poco dopo, vennero confiscati dal regime nazista. Lang fu autore del capolavoro Metropolis (1926), (dove già è evidente il riiferimento simbolico del male con l'apparizione di Moloch - richiamando il soggetto cinematografica di D'Annunzio "Cabiria", diretto da Pastrone) scritto con la moglie Thea von Harbou (autrice di molte importanti sceneggiature di Lang), che in seguito divorzierà e aderirà all’NSDAP. Metropolis fu tra i film prediletti del Fuhrer. Fritz Lang fu anche autore di film pubblicamente antinazisti, come la trilogia de “Il Dottor Mabuse”. Il Dottor Mabuse (1922) è l’incarnazione del Male Assoluto, una forza che traversa i corpi, gli uomini, i film, la società, una forza terribile, a cui la Repubblica di Weimar dopo la Prima Guerra Mondiale ha dato per la prima volta una chiara forma storica, perchè Mabuse non è solo il "genio del male" con delirio di onnipotenza e follìa, ma è anche un concetto terribilmente concreto e materialista, inserito in un contesto storico-sociale ben determinato, infatti era visto come incarnazione stessa di Hitler e della perdita dei valori a ridosso della rivoluzione industriale. Ebbe un seguito nel ’33, trattando l’avvento del nazismo e dell’imperversazione del male nel mondo. Entrambe le pellicole furono per ovvi motivi censurate in Germania, ciò però non impedì ad un montatore e regista tedesco, Luther Wolff, di rimontarli in Francia e in seguito produrli negli Stati Uniti, dove ebbero entrambi una premiére a New York appena nel 1943.
Il film:
Diviso in due parti, "Ein Bild der Zeit" (Il grande giocatore- Un quadro dell'epoca) e "Inferno-Menschen der Zeit" (Inferno-uomini dell'epoca), è il primo della trilogia dedicata al malefico dottor Mabuse, gli altri due saranno: "Il testamento del dottor Mabuse" del '33 ambientato durante l'incubo nazista, e "Il diabolico dottor Mabuse" del '60 ambientato durante la Guerra Fredda, realizzato dopo essere tornato in patria. La figura di Mabuse è un affresco dei mali del secolo scorso colorato con sfumature gotiche e mostruose, dove Lang, al suo massimo dipinge con la sua grandissima abilità da cineasta la figura di un protagonista in grado di creare e manipolare come se fosse Dio in persona. Questa maestria, dopo essersi trasferito negli USa, la manifesterà costantemente firmando diversi capolavori e pilastri del genere noir, con spesso protagonista l'attore Edward G. Robinson. - Mabuse è a capo di un'organizzazione criminale internazionale ed è dotato di due grandi armi psicologiche: abilità innate nel travestimento e nel trucco e tecniche mesmeriche sopraffine. - "La fretta, una specie di cannibalismo moderno" (Mabuse) E' curioso notare come Lang abbia disseminato per tutta la durata del film l'apparizione e l' uso degli orologi, per indicare il passare del tempo, e l'uso che si fa del tempo. "Dare il tempo ad un film vuol dire mantenere con rigore l'esatta vibrazione di ogni corda dello strumento che stiamo usando" (Fritz Lang)- Mabuse è in grado di provocare crolli in borsa, di arrichirsi e di comandare le menti di chiunque voglia. E' assediato e braccato dal procuratore distrettuale von Wenk al quale spesso riesce a fuggire. Usa la moglie come seduttrice delle predefinite vittime ed in seguito dopo che lei viene arrestata, s'invaghisce di una contessa depravata - come spesso Bunuel descriverà nel suo cinema, disegnando le perversioni e giochi sessuali della classe borghese per tutta la sua carriera da cineasta -. Dopo esser fuggito più volte alle grinfie di von Wenk verrà acciuffato e rinchiuso in un manicomio, ma la storia continuerà nel seguito del '33. - Film anarchico per eccellenza, mette sullo stesso piano polizia e criminali e quindi legge e crimine. Lang gioca abilmente sulle fondamenta psicologiche dell'opera legate ad un'atmosfera lugubre ed oscura, occulta e inesorabile. E' un allucinante squarcio della realtà borghese e dei cambiamenti socio-culturali che dall'inizio del cosiddetto Decadentismo attraverso 'la belle èpoque' e quindi per i due conflitti mondiali, fino a sfociare nelle crisi degli Anni '60 e gli Anni di Piombo del '70, ha rappresentato tutti momenti chiave dello scorso secolo. Fritz Lang è stato un attento testimone ed osservatore dei cambiamenti avvenuti nel XX secolo ed ha relizzato un'opera d'arte che raffigura in modo etereo e malefico la figura del mostro-prestigiatore-tiranno, la quale non s'era vista così fin dal Caligari di Wiene e che per tutto il '900 non verrà mai eguagliato. Un supremo capolavoro della Settima Arte e dell'Espressionismo tedesco. "L'Espressionismo è gioco, perchè no! oggi tutto è gioco. [..] L'amore non esiste, esiste solo il desiderio! Non esiste la fortuna, ma solo la forza di volontà." (Mabuse)- Rudolf Klein-Rogge, come fu in Metropolis è il prototipo della figura dello scienziato pazzo e folle criminale-stratega della storia del cinema.
In cima alla piramide dei più grandi costumisti della storia della Settima Arte, dopo di lui Peter Sellers ne "La Pantera Rosa", "Il dottor Stranamore" e "Lolita", e Woody Allen in "Zelig" e poi tutti gli altri...
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