Regia di Jerzy Skolimowski vedi scheda film
"Deep end" è uno dei pochi incontri cinematografici che ho avuto col polacco Skolimowski, avvenuto grazie a Fuori orario di Ghezzi. È un'opera giovanile, che parla di un adolescente e di un caso di ossessione amorosa in termini amari e dolenti, ma a suo modo straziante e anche poetica, soprattutto nella parte finale. È una sorta di iniziazione alla vita per un quindicenne londinese che lavora in una sauna e scopre i primi fremiti amorosi per una ragazza di qualche anno più grande, piuttosto disinibita e che si diverte a farlo ingelosire. Ma l'osservazione attenta e partecipe dei personaggi si unisce ad uno sfondo di umanità dipinta con tocchi ugualmente pessimisti, tanto da farne un ritratto tra i più sconsolati della gioventù che si muoveva in quella swinging London che al cinema non può non ricordare "Blow up" di Antonioni. Grande uso dell'elemento scenografico, con esterni girati fra Londra e Monaco di Baviera. Nel cast spicca il protagonista John Moulder Brown, sensibile e convincente nella parte di Mike, che poi deve essersi perso per strada, ma brava anche Jane Asher come oscuro oggetto del desiderio, e in una particina si rivede ormai sfiorita Diana Dors, che all'apice della sua bellezza veniva paragonata a Marilyn Monroe. Film da riproporre per un'adeguata conoscenza di un regista di grande talento, attivo ancora oggi ma forse non valorizzato come altri suoi colleghi quali Roman Polanski.
Voto 8/10
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