Regia di Jerzy Skolimowski vedi scheda film
Lasciata la scuola,il quindicenne Michael (John Moulder-Brown) trova impiego come inserviente in un fatiscente bagno pubblico londinese,frequentato da una clientela squallida e bizzarra.Sua collega di lavoro è la bella e conturbante Susan (Jane Asher),una ventenne dai modi spicci e disinibiti.
"Non ti troverai male qui...- gli dice spiegandogli le varie incombenze - Sicuramente prenderai molte più mance di me !" "Che vuoi dire?"
"Sai...le signore preferiscono i ragazzi carini ed educati come te.E anche certi signori..."
"Allora dovrò occuparmi delle signore?"
"Penso di si.Alcune ti daranno dieci scellini per niente,solo per aver acceso le loro fantasie.Assecondale un pò,non vogliono altro...Questo è un lavoro strano."
La bellezza di Susan e le sue provocazioni accendono in Mike una passione,non ricambiata,intrisa di tenerezza,violenza e gelosia.Susan ha un fidanzato ,Chris, insignificante,ma ricco,che dovrebbe garantirle quella sicurezza economica che va cercando,ma non esita a concedersi,sotto gli occhi di Mike,al suo amante,ex professore di scuola,sposato e di mezza età.
Ben presto la passione di Michael,giovane e inesperto,e dolorosamente vulnerabile,si trasforma in ossessione e condurrà,inevitabilmente,ad un epilogo struggente e disperato.
Splendido dramma di iniziazione al sesso e all'amore di un fragile e problematico adolescente,secondo lungometraggio girato in Inghilterra dal trendaduenne regista,sceneggiatore e attore polacco Jerzy Skolimowski,dopo"Le avventure di Gerard" (1970) e prima di "L'Australiano" (1978),che aveva collaborato come sceneggiatore con Andrzej Wajda ( "Ingenui perversi" ,1960 ) e con Roman Polanski ( "Il coltello nell'acqua" ,1962 ), da cui riprende alcune atmosfere intrise di ossessione e desiderio,mutuate però dalla lezione del Free Cinema Inglese.
Percorso da un erotismo torbido e insieme malinconico,"Deep End" evoca ,attraverso la bellissima fotografia di Charly Steinberger,che predilige i colori primari,in particolare il rosso,"come ricorrrente presagio funesto",il lato oscuro della "Swinging London",quegli squallidi interni dove si consuma la passione di Michael,in fragile equilibrio tra esaltazione e tormento.
Sequenze indimenticabili.La fuga di Michael,dopo aver rubato la silhouette cartonata di Susan,che ha scoperto davanti ad un locale notturno e il bagno in piscina,stretto a quell'immagine,il tentativo di sciogliere in un bollitore la neve dove si è perso il piccolo diamante che Chris ha regalato a Susan,come anello di fidanzamento,il cammeo di Diana Dors , sex symbol degli anni '50,sfatta e vogliosa cliente alle prese con un timido e riluttante adolescente.
Infine lo splendido finale,di crudele e struggente bellezza,accompagnato dalla magnifica canzone di Cat Stevens "But I Might Die Tonight ".
Scritto in collaborazione con Jerzy Gruza e Boleslaw Sulik,Skolimowski conduce con mano sicura e autoriale questa delicata e toccante storia d'amore,in sottile equilibrio tra ironia e commozione,tra istinto e tenerezza,tra desiderio e ossessione.
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