Regia di Fares Fares vedi scheda film
Esordio alla regia per l'attore libanese Fares Fares ( visto nella buona trilogia crime del detective Mork e nel più recente "Omicidio al Cairo"), qui anche protagonista di un fatto pare realmente accaduto in Svezia, il rapimento della propria famiglia ( moglie e figlia) da parte del marito immigrato.
Impossibile vedere "Un giorno e mezzo" e non pensare a 'Locke" (di S. Knight con Tom Hardy), un kammerspiel "on the road", che assume i toni di una malinconica ballata, alternando momenti riusciti ad altri che scontano un certo didascalismo.
Fares prova ad inscenare un empatico scambio di ruoli fra detective e rapitore, delineando così una sorta di bizzarro percorso di formazione che finisce per coinvolgere entrambi. Nel farlo però perde i pezzi per strada, ostentando una certa maniera che diviene ricattatoria nei confronti dello spettatore Rimane sullo sfondo la questione razziale, che poteva fornire qualche spunto in più alla storia.
Fares in cabina di regia si da un bel da fare, il problema è la scrittura. Buona la recitazione di tutti gli interpreti
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