Regia di Riccardo Freda vedi scheda film
Per sottrarsi alle vessazioni del principe Petrovic e vendicare l'uccisione di suo padre, Vladimiro Dubrovskij si traveste da eroe mascherato e guida la rivolta dei contadini.
Alla base di questo Aquila nera c'è il romanzo Dubrovskij di Aleksandr Puskin, pubblicato postumo e incompleto nel 1841; alla sceneggiatura lavora un buon team, composto da Riccardo Freda (il regista della pellicola), Mario Monicelli, Baccio Agnoletti, Steno e – non accreditato come spesso accadeva ai tempi per gli autori più giovani – Federico Fellini. Il risultato è un lavoro di buona fascia (produzione Dino De Laurentiis) con velleità di intrattenimento popolare e adeguato cast comprendente tra gli altri Gino Cervi, Rossano Brazzi, Rina Morelli, Irasema Dilian, Paolo Stoppa, Luigi Pavese e, in una particina, Gina Lollobrigida presumibilmente al debutto sul set. Narrazione serrata, una buona manciata di emozioni, personaggi forse un po' tagliati con l'accetta, comprensibilmente dato il contesto, e interpretazioni convincenti sono i tratti salienti dell'opera, che tanto successo al botteghino riscosse da convincere Freda, cinque anni più tardi, a girare quello che oggi definiremmo uno spin-off: La vendetta di Aquila nera (1951). 4/10.
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