Regia di Jack Arnold vedi scheda film
L'infinitamente piccolo che diventa infinitamente grande.Gli estremi della cognizione che si toccano.Paure ancestrali che diventano realtà attraverso la lente deformante della miniaturizzazione delle proprie dimensioni.E se nei film Disney per famiglie ("Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi")tutto questo è la scusa per fare un giro panoramico nel giardino di casa o nella casa stessa sempre con un occhio benevolo(e comunque con un lieto fine),qui le dimensioni sempre più piccole del protagonista diventano specchio delle proprie fobie,diventano proiezione di un futuro plumbeo che incombe e tutto il mondo circostante diventa una giungla in cui è difficilissimo districarsi,in cui la lotta per la sopravvivenza è senza quartiere,in cui anche nutrirsi e idratarsi diventa una continua sfida con se stessi.E qui non c'è nulla di comico,c'è sofferenza fisica a tornare verso il nulla,c'è consapevolezza della progressione incontrastabile di questo processo di annullamento.Ma nello splendido e filosofico finale c'è anche la consapevolezza della propria importanza perchè non si ritornerà mai nel nulla,perchè pur infinitamente piccolo avrà sempre la sua importanza,sarà sempre un entità diversa dal nulla assoluto.Jack Arnold è un genio,coniuga degli effetti speciali favolosi per l'epoca con una storia in crescendo di tensione direttamente proporzionale all'ansia che assale il protagonista quando si accorge che sta rimpicciolendo.E'un progredire di paura dal semplice sbigottimento al terrore di dover affrontare minacce inaspettate come il placido gatto di casa che ora lo vede come succoso spuntino o il terribile ragno che vuole del cibo da digerire.E'stato letto anche da più parti dal punto di vista politico:a me sinceramente non interessa,questo è un piccolo gioiello horror anni 50,stagione peraltro molto prolifica di deliziosi cult come questo....
ok
non male
anche lei funziona
prova di incredibile impatto emotivo
un genio
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