Regia di Jack Arnold vedi scheda film
Da un classico della fantascienza del dopoguerra, "Tre millimetri al giorno" di Richard Matheson, celebre non meno di "Io sono leggenda" tra gli appassionati, Jack Arnold trasse questo adattamento cinematografico: non facilissimo da trasporre al cinema, soprattutto per via delle molte elucubrazioni mentali del disgraziato protagonista, "The incredibible shrinking man" è venuto fuori molto bene. La triste discesa verso le dimensioni di un microbo ( attenzione però: nel finale si giunge ad una presa di coscienza che porta a una sostanziale rivincita dell'eroe) dell'uomo colpito da radiazioni viene rappresentata dal regista de "Il mostro della laguna nera" con abilità, che porta a lavorar di forbice su molta della prima parte del racconto, concentrandosi soprattutto sulla parte più avventurosa, da quando tutto diventa gigantesco, e un gatto, un tubo che si rompe, un ragno divengono pericoli mortali. Il ritorno ad una natura primordiale dell'Uomo che sfrutta però millenni di esperienza per ciò che ha appreso, è resa con sagacia da regia e sceneggiatori, che snelliscono un racconto bello, ma leggermente ridondante nella prosa: un film che colpisce per la modernità del taglio e la cura eccezionale con cui sono ricreate le scenografie.
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