Regia di Steno vedi scheda film
Forse ai tempi poteva avere un po' più senso che ora, trent'anni dopo l'uscita; Dottor Jekyll e gentile signora già si apre infatti citando platealmente il successone al botteghino di quegli anni, Fantozzi, ed il protagonista è in sostanza proprio lo sfortunato ragioniere, quando cinico e spietato e quando timido e sottomesso. Ma non ci si schioda da lì: Villaggio (o, meglio, il suo personaggio, ma in fondo l'attore vi si distaccherà raramente, almeno per i prossimi quindici anni) comincia già ad essere una caricatura di sè stesso e viene elementare pensare che questo tipo di prodotti fossero realizzati in fretta e furia e senza grandi idee, solo per cavalcare l'onda del momento. La Fenech fa quel che deve fare, mostra le zinne e sa recitare in maniera dignitosa: cosa chiederle di più? Di spalla c'è Gianrico Tedeschi; musiche allegrotte di Trovajoli; il soggetto proviene chiaramente da Stevenson, ma viene adattato per l'occasione da un variegato team che comprende Castellano & Pipolo, Benvenuti, De Bernardi, Gianni Manganelli ed il regista. Moralismo all'acqua di rose e gag prevedibili: non è tremendo, ma neanche un lavoro memorabile. 4,5/10.
Un malvagio scienziato, al servizio di una megaditta senza scrupoli, sperimenta un elisir che per sbaglio lo trasforma in un bonaccione. Fa innamorare la bella collega, ma causa gravi danni alla ditta.
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