Nel 2006, quando il Regno del Bhutan stava iniziando la sua transizione verso la democrazia, lo statunitense Ronald Coleman arriva nel paese asiatico con un missione apparentemente improbabile: ritrovare un prezioso fucile antico. Mentre è impegnato nella sua ricerca, l'occidentale incontra un giovane monaco che vaga per le pacifiche montagne, incaricato dal suo insegnante di aggiustare le cose e farle tornare com'erano prima.
Godibilissimo film, ben diretto e pervaso di sottile ed delicato humor all'inglese. La storia narra di uomini e fucili, ma soprattutto di buddisti pacifisti nel 2006, quando il re decise di abdicare. Voto
A parte il titolo italiano tristissimo ed incolore, il film con poche scene azzeccate nonche' leggere ed ironiche riesce a divertire e a trasmettere i messaggi base della cultura di quel popolo.. in poche parole, occhio al proprio karma! :)
Dopo una prima parte farraginosa, The Monk and the Gun si assesta in una seconda nulla più che godibile: a farla da padrona, prima e dopo, è un'ironia grottesca che lavora discretamente sull'incompatibilità tra due istanze culturali pressoché opposte.
Officine Ubu l’ha ribattezzato “C’era una volta in Bhutan” forse perché i vertici della casa di distribuzione hanno visto nel fucile un omaggio al nostro Sergio Leone o forse perché il “working title”, “Once upon a time in Bhutan” era, a loro modo di vedere, più attraente del titolo internazionale in inglese… leggi tutto
Anno 2006: la modernizzazione è finalmente arrivata anche in Bhutan, che diventa l’ultimo paese al mondo a riuscire finalmente a connettersi ad Internet, ad utilizzare la televisione come intrattenimento.
Ma la rivoluzione di più grande importanza risiede in una circostanza ancora più straordinaria, che si verifica nel passaggio dalla monarchia assoluta ad una forma…
2006. Per la prima volta nella sua storia, il Bhutan vede approssimarsi le elezioni democratiche, dopo che il sovrano ha abdicato. Dalla capitale arrivano nei villaggi rurali alcune delegazioni che hanno lo scopo di istruire la popolazione locale al voto, in ragione dei diversi interessi. Nel frattempo, un monaco acquisisce un fucile che gli è stato chiesto - per oscure ragioni - dal suo…
Qualche volta ho visto quel che volevo, qualche volta ciò che passava il convento. Qualche volta è stato magnifico, qualche volta una delusione. Il cinema, in fondo, è come la vita.…
Vi ricordate gli incassi di Povere creature!? Dimenticateli. Certo, il precedente film di Lanthimos aveva un respiro e un’attrattività diversa, ma Kinds of Kindess, pur presentandosi al secondo posto,…
Sono tornati. Di nuovo in testa. Ma nemmeno loro riescono a risollevare i numeri di un box office ancora disarmante. Persino Me contro Te – Il film: Operazione spie, con la coppia italiana più amata dai…
Sembra non esserci molta speranza per l’annata cinematografica in corso. L’incasso complessivo del mese non supera i 3 milioni mentre lo stesso mese dello scorso anno ne aveva portati oltre 7. Se dovessimo…
Officine Ubu l’ha ribattezzato “C’era una volta in Bhutan” forse perché i vertici della casa di distribuzione hanno visto nel fucile un omaggio al nostro Sergio Leone o forse perché il “working title”, “Once upon a time in Bhutan” era, a loro modo di vedere, più attraente del titolo internazionale in inglese…
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Il nuovo primo in classifica, c’era da aspettarselo, è Il regno del pianeta delle scimmie che si avvicina al milione d’incasso nel solo weekend su 440 cinema. Un risultato certamente ottimo ma non…
Challengers (560 schermi) si afferma al primo posto per la seconda settimana di seguito e raggiunge i tre milioni di incasso totale. Ormai possiamo tranquillamente dire che il film di Guadagnino ha messo…
Tra i nuovi film della settimana ce ne sono due che, prendendosi quasi 500 schermi ciascuno, possono ambire ad intervenire sensibilmente sugli incassi del weekend. Il primo è The Fall Guy, con Emily Blunt e Ryan…
Lo scorso anno, dopo un limbo che ne era durati otto, la Festa del Cinema di Roma è tornata ad essere un festival competitivo, con tanto di riconoscimento ufficiale da parte della FIAPF (Fédération…
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2023 - CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA «Il buddismo in Bhutan non è solo un percorso spirituale, ma un modo di vivere». Non si può non partire da questa affermazione del regista Pawo Choyning Dorji per comprendere quanto traumatica possa esser stata per la popolazione, nel 2006, la scelta del re di abdicare per permettere…
In Bhutan nel 2007 si tennero le prime elezioni democratiche del paese per volere del Re abdicante. Il paese è impreparato e deve essere allenato a votare, nonché a partecipare alla pratica del dibattito politico; dei commissari addetti indicono in un villaggio fra i monti una simulazione d’elezione, con indicazioni pratiche su come si vota. Le fazioni politiche si limitano a…
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Commenti (5) vedi tutti
Interessante anche se la prima parte è un po' sonnacchiosa.
commento di gruvierazGodibilissimo film, ben diretto e pervaso di sottile ed delicato humor all'inglese. La storia narra di uomini e fucili, ma soprattutto di buddisti pacifisti nel 2006, quando il re decise di abdicare. Voto
commento di puntaframFilm piacevole, con una storia bizzarra e divertente, in ambientazione inedita e affascinante. Voto: 4 stelle (2024)
commento di robynestaA parte il titolo italiano tristissimo ed incolore, il film con poche scene azzeccate nonche' leggere ed ironiche riesce a divertire e a trasmettere i messaggi base della cultura di quel popolo.. in poche parole, occhio al proprio karma! :)
commento di LordClamDopo una prima parte farraginosa, The Monk and the Gun si assesta in una seconda nulla più che godibile: a farla da padrona, prima e dopo, è un'ironia grottesca che lavora discretamente sull'incompatibilità tra due istanze culturali pressoché opposte.
leggi la recensione completa di pazuzu