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Estranei

Regia di Andrew Haigh vedi scheda film

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La recensione su Estranei

di ilpanda
8 stelle

Da qualche tempo scrivo opinioni qui sul sito  solo per quei titoli, tra i tanti che almeno in questo periodo vedo in sala, che mi hanno stupito, scosso, emozionato. Come “Estranei”.

 

C’è un potente filo di connessione tra questo film e il suo spettatore universale che non è una semplice empatia con i protagonisti, è molto di più. Ognuno di noi spettatori può rivedere la sua “estraneità” con chi non ha voluto far entrare neanche in una piccola finestra della propria vita, pur essendoci stato ammaliato per un momento o per un tempo più lungo. Quelle esistenze che ci sfiorano, magari di sfuggita e che allontaniamo senza notarle. E’ banale dirlo, ma spesso queste figure, forme senza identità precisa, hanno delle storie da raccontare, un passato e un presente interessanti, delle sofferenze che non vediamo. E se invece le avessimo accolte nella nostra quotidianità, magari visti quegli aspetti che ci attraggono, cosa sarebbe cambiato?

“Estranei” è una storia di solitudine, radicata e profonda, che per il protagonista quarantenne Adam ha origine da due traumi esistenziali che ancora lo turbano: la perdita dei genitori ancora dodicenne e l’omosessualità mai davvero accettata. Eventi che ne hanno frenato lo sviluppo sociale e affettivo. E’ diventato “estraneo” da sé stesso, per non soffrire, per non sbagliare. Adam tuttavia è uno scrittore e quando decide di scrivere di sé è costretto a fare i conti col suo passato, ha l’occasione di tornare alla casa dell’infanzia e rivedere i suoi genitori, quelli ai quali mai aveva rivelato prima d’ora la sua omosessualità. E a cui può raccontare anche dell’incontro con il giovane Henry, altra anima solitaria che vive nel suo stesso palazzo semideserto fuori Londra, e che una sera sfacciatamente gli bussa alla porta per chiedergli se ha voglia di conoscerlo. Con Henry, Adam inizia una sorta di relazione, il primo innamoramento della sua vita. Ma è tutto vero?

 

Paul Mescal

Estranei (2023): Paul Mescal

 

Chi ha l’età del protagonista non potrà non rivivere quelle difficoltà legate alla paura di dichiararsi e di avere una vita “normale” accettabile per familiari e tutti. Gli spettatori più giovani questo aspetto forse lo noteranno meno. E chi ha perso qualcuno non potrà non avere l’irrefrenabile sensazione di tornare indietro per “sistemare le cose” come fa Adam, per dare una conclusione a quanto è rimasto irrisolto, non detto, per dirgli quello che mancava.


“Estranei” è un film scritto benissimo, diretto con uno stile personale, dal cast eccellente. Tocca le ferite dell’anima. Andrew Scott protagonista è a dir poco impeccabile e la sua prova è sovrumana. Il finale è un pugno nello stomaco che riporta la dimensione onirica all’amara realtà. Vergognosa l’esclusione dalla cerimonia degli Oscar. Non ha fatto faville al botteghino qui in Italia, peccato: speravo di più nel passaparola. Comunque il film è ancora in sala: andate a vederlo!! Voto (da 1 a 10): 8.

 

Andrew Scott, Paul Mescal

Estranei (2023): Andrew Scott, Paul Mescal

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