Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
In poche parole, è un film di Buñuel dunque è da vedere.
A una festa dell'alta borghesia per un qualche incomprensibile motivo i presenti non riescono più a uscire dalla sala da pranzo. Al tempo stesso dall'esterno nessuno può entrare nella sontuosa villa...
Luis Buñuel, maestro del surrealismo, non si prende la briga di spiegare il perchè di tutto ciò, assistiamo alle vicende sempre più esasperate e esasperanti di questi individui che nella vita hanno sempre avuto tutto ma ora sono intrappolati, non hanno più scelte e finiscono per odiarsi completamente.
Si possono dare varie interpretazioni del significato del tutto. Ammesso e non concesso che ne esista una univoca probabilmente sta dalle parti dell'esposizione delle pecche e dell'ipocrisia della borghesia, un tema caro al regista spagnolo/messicano.
Al di là di tutto rimane un film affascinante, anche se si rimane perplessi. Come rimase perplesso il direttore della fotografia Gabriel Figueroa che dopo aver visto il montaggio finale corse da Buñuel per dirgli che c'erano delle ripetizioni, pensando che fossero errori di montaggio. Il regista lo rassicurò, era tutto voluto, ricordandogli che era lui stesso ad aver curato il montaggio della pellicola, dunque era una scelta creativa intenzionale. Non fornì però alcuna motivazione.
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