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L'angelo del male

Regia di Jean Renoir vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'angelo del male

di Baliverna
8 stelle

ANTICIPAZIONI SULLA TRAMA - E' un film complesso che, nonostante i molti personaggi e la trama articolata, si concentra soprattutto sull'analisi del protagonista e del suo terribile male. Anzi, mi pare che il film rifletta anche sulla responsabilità morale del soggetto nei confronti del male commesso, responsabilità che dipende più dalla coscienza e libera scelta dello stesso, che dal misfatto medesimo che ha compiuto. Chi infatti potrebbe affermare che il personaggio di Jean Gabin, benché violento e omicida, sia più cattivo di altri? La donna di cui si innamora, ad es., ha cattiveria da vendere. Se lui diventa violento per un oscuro impulso che gli sale dal profondo e gli ruba la coscienza e la personalità, lei chiede a lui di uccidere il marito in modo lucido e premeditato, atto forse più grave del delitto compiuto di persona, e magari d'impulso. Non è neppure troppo dispiaciuta quando il marito la fa assistere all'omicidio dell'amante. E' curioso, poi, che lui, di contro, non riesca ad uccidere una persona, che comunque è il suo rivale in amore, in modo volontario. Prima era riuscito a dominare le sue pulsioni omicide perché aveva sempre rifiutato l'omicidio e si guardava anche solo da un bicchiere di vino per non cadere in atti di violenza; poi, per compiacere la donna la cui passione lo divora, consente coscientemente all'omicidio e il male che si porta dentro ha il sopravvento su di lui. La donna rimane vittima dei suoi stessi propositi malvagi.
Mi rendo conto che queste riflessioni vanno forse al di là delle intenzioni di Renoir e delle teorie di Emile Zola sul male ereditario, ma ciò non di meno mi sembrano pertinenti. Per il resto, è condotto con sicurezza e senza fretta, come sempre in Renoir. La complessità della trama e dei personaggi sono ben dominati. Il pessimismo generale, comunque, è grande (come è grande anche Jean Gabin).

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