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L'angelo del male

Regia di Jean Renoir vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su L'angelo del male

di alan smithee
10 stelle

locandina

L'angelo del male (1938): locandina

L'ADATTAMENTO ORIGINALE DI RENOIR Roubaud (Fernand Ledoux) è un onesto ed attempato ferroviere, vicecapo della stazione di Le Havre, che, dopo un alterco con un facoltoso cliente pretenzioso ed arrogante, teme di aver compromesso la sua carriera e di essere licenziato a breve dal suo responsabile direttore.

Pur scongiurare una disgrazia del genere, Roubaud chiede alla giovane e bella consorte Séverine (la splendida, carnale Simone Simon), che lo ha sposato più per sistemarsi che per vero amore, di intercedere a suo favore nei confronti del suo facoltoso padrino, un anziano ricco uomo noto a molti per non essere indifferente alla bellezza di giovani ragazze, che le fece da tutore quando sua madre lavorava come domestica in casa dell'uomo.

La donna cerca di rifiutarsi, e, consapevole di esser stata ben più che semplice figlioccia del capo del marito, e dunque, certa di finire nei guai, fa di tutto per desistere, ma alla fine decide suo malgrado di provare ad incontrare l'uomo. Presto Roubaud capisce cosa c'è stato tra Séverine e il suo capo, e, devastato dalla gelosia, in un raptus d'ira organizza un diabolico piano per eliminare l'uomo sul treno che li riporta a casa, finendo per ucciderlo dopo una breve colluttazione.

Jean Gabin, Simone Simon

L'angelo del male (1938): Jean Gabin, Simone Simon

Jean Gabin

L'angelo del male (1938): Jean Gabin

Il malcapitato ma onesto e un po' ombroso Jacques Lantier (Jean Gabin), un collega di Carl, si trova in quello stesso convoglio poco lontano dal luogo del delitto, e nota movimenti strani nella cuccetta che ospita i tre individui.

È un uomo tormentato, il Lantier, colto da pulsioni omicide improvvise a stento trattenute, che non gli consentono di vivere serenamente una vita sentimentale come meriterebbe.

Osservando i due coniugi indaffarati sul treno ed intenti nei loro misteriosi piani, l'uomo rimane irretito dalla bellezza di Séverine, di cui si innamora perdutamente, al punto da convincersi a non rivelare alcuno dei suoi sospetti sul collega e sulla bella moglie durante il processo nel quale sarà chiamato a deporre come testimone dell'omicidio.

Dal canto suo Séverine è costretta col ricatto a tacere, poiché l'astuto marito geloso le ha fatto scrivere sotto minaccia una lettera che la compromettente. Quando Roubaud, sempre più devastato dall'ira e sospettoso, si concede sempre più all'alcolismo per non pensare alla deriva del proprio matrimonio, sua moglie Séverine lo respinge sempre più e si decide a cercare conforto col buon Jacques.

Simone Simon, Jean Gabin

L'angelo del male (1938): Simone Simon, Jean Gabin

Simone Simon, Jean Gabin

L'angelo del male (1938): Simone Simon, Jean Gabin

Séverine si convince che deve raccontare la cruda verità al suo amante per indurlo ad aiutarla a liberarsi definitivamente del marito.

Ma l'integerrimo Jacques, devastato dai problemi psicologici che lo affliggono, fallisce nel tentativo di attuare l'omicidio che gli spianerebbe ogni ostacolo, materiale e legale, per un consapevole approccio amoroso con la bella moglie del collega, e, devastato dalla tara che lo affligge, si avvia a mettere fine alla propria infelice esistenza con un gesto repentino quanto tragico.

"La bête humaine", da noi diventato "L'angelo del male", è la prima, stupenda trasposizione del celebre romanzo di Émile Zola, intitolato proprio "La bête humaine", uno dei ben venti romanzi del filone "I Rouguon-Macquart", attraverso cui il celebre scrittore francese intense descrivere la vita di una ricca famiglia con riferimento al rispettivo albero genealogico, utilizzato come una riflessione su una determinata epoca storica così la storia di un'epoca: quella che a partire dal colpo di stato del 1851 fino alla  battaglia di Sedan del 1870 portò la Francia sull'orlo del devasto. Seguì nel 1954 il remake tutto americano a cura di Fritz Lang, intitolato più fedelmente da noi "La bestia umana, mentre in versione originale conosciuto come "Human desire".

Se Lang in qualche modo semplifica la vicenda, e toglie qualche sfumatura al protagonista Jeff Warren, che si trova stavolta combattuto tra l'onestà di fondo che lo contraddistingue e la pulsione amorosa che lo prende nei riguardi della giovane sposa infelice, che peraltro vorrebbe comunque vedere lontana dal marito violento e geloso che la tiene in pugno, ben diverso risulta l'approccio di Renoir.

 

Simone Simon

L'angelo del male (1938): Simone Simon

Simone Simon, Fernand Ledoux

L'angelo del male (1938): Simone Simon, Fernand Ledoux

Lo sfondo della storia e i caratteri generici dei personaggi che compongono la storia dei film di entrambi i grandi registi sono sostanzialmente simili, ma le sfumature che definiscono i personaggi principali sono spesso ben differenti. Infatti decisamente più complessa, e se vogliamo, più pura o meno contaminata da retoriche e sensi patriottistici, in senso generale e senza per nulla voler svilire l'adattamento nobile e riuscito di Lang, risulta questa magnifica e tragica trasposizione del 1938 a cura di Renoir.

Il suo tormentato e dannato Jacques Lentier, magnificamente cesellato dai tratti severi di un granitico Jean Gabin, è un personaggio degno della madre di tutte le tragedie, senza nulla togliere all'ottimo corrispettivo reso da Glenn Ford nella trasposizione americana di Lang del 1954. Jacques Lentier è un uomo onesto, lavoratore indefesso e uomo di fiducia, ma tormentato nel privato dalla oscura personalità, che lo trasforma in un essere incontrollabile quando istinti animaleschi violenti lo colgono e prevaricano, facendogli perdere momentaneamente misura e raziocinio che altrimenti lo contraddistinguono, trasformandolo, nei momenti più critici, in una belva fuori controllo.

La versione di Fritz Lang invece si preoccupa di tratteggiare, nel personaggio protagonista molto efficacemente reso da Glenn Ford, il tipico americano medio onesto ed intraprendente che, pur colto nel dilemma di una scelta complessa che rischia di indurlo a comportamenti moralmente deprecabili in nome di un istinto amoroso quasi ingovernabile, verrà poi guidato verso la retta via quando la razionalità ed il buon senso prevarranno sull'istinto.

 

Jean Gabin, Simone Simon

L'angelo del male (1938): Jean Gabin, Simone Simon

Il film del grande autore francese è pervaso da un pessimismo senza soluzione, che invece nel film del non meno geniale Fritz Lang è presente, ma logorato e vinto dalla ragione e dal buon senso, valori e retorica tipicamente "made in Usa" che ancor oggi sono i pilastri fondanti di una società che crede indissolubilmente nella buona volontà e nella intraprendenza che, unite alla buona sorte, conducono per forza di cose l'americano medio ad un successo e ad una realizzazione assicurati.

Se l'ottimo "La bestia umana" resta un gran film, uno splendido noir ed uno dei capisaldi della lunga e versatile carriera americana del grandissimo cineasta di origini tedesche Fritz Lang, certo non può raggiungere i livelli lirici ed assoluti de L'angelo del male di Jean Renoir, un vero e proprio capolavoro che riesce a definire il bene ed il male attraverso il sacrificio e la passione di tre personaggi dalle innumerevoli sfumature, buoni e malvagi nello stesso corpo, destinati a soffrire e a dannarsi in un contesto di vita crudele, clamorosamente deviato da un destino sempre proteso a "deragliare", per utilizzare un termine decisamente pertinente alla situazione, verso la tragedia.

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