Jacques Lantier lavora nella ferrovie ed è affetto da una malattia ereditaria, l'acolismo che influisce negativamente sulla sua psiche. Di questa vulnerabilità ne fa uso Séverine che cerca di convincerlo a eliminare il marito. Ma l'acolista volge la sua violenza proprio verso di lei.
Note
Tratto dall'omonimo romanzo di Zola, che fornì la base anche per "La bestia umana" di Fritz Lang, è un solido dramma in cui Renoir sviluppa il tema della morte dell'amore come fine della politica come possibilità di cambiamento. Negli annali la iniziale sequenza in soggettiva che riprende dalla testa della locomotiva il tratto Parigi-Le Havre.
Un uomo giace tra le erbacce, gli occhi spalancati guardano il cielo senza più rancore; forse sono azzurri. In lontananza il mostro d'acciaio docile alle mani esperte sbuffa un po'contrariato.
Jean Renoir negli anni 30 è stato probabilmente il più grande regista del mondo, avendo diretto numerosi capolavori assoluti della Storia del cinema fra cui il formidabile quartetto che comincia con "Une partie de campagne" (girato nel 1936, ma uscito dieci anni dopo), prosegue con il leggendario "La grande illusione" e il meno famoso "L'angelo del male" e si conclude con il… leggi tutto
Tratto dalla Bestia umana di Emile Zola (sceneggiato da Renoir stesso), L'angelo del male è un racconto nero e disperato sulla follia e sull'opportunismo. Se lo scrittore adattava le sue opere alla morale positivista (tutto tende al progresso materiale e scientifico, in sbrigativa sostanza), il regista pare piuttosto interessato ad una trasposizione del romanzo dal punto di vista dei… leggi tutto
"All American" (1953, regia di Jesse Hibbs) fu il primo film da protagonista per Tony Curits. Avrei però preferito far conoscenza con un Curtis ancor più giovane, ricordandomi l'infatuazione nei…
L'ADATTAMENTO ORIGINALE DI RENOIR Roubaud (Fernand Ledoux) è un onesto ed attempato ferroviere, vicecapo della stazione di Le Havre, che, dopo un alterco con un facoltoso cliente pretenzioso ed arrogante, teme di aver compromesso la sua carriera e di essere licenziato a breve dal suo responsabile direttore.
Pur scongiurare una disgrazia del genere, Roubaud chiede alla giovane e…
Tre settimane fa pubblicai una prima lista di film francesi (30) visibili in rete, dichiarando l'intenzione di dedicarmi alla loro visione nella prossima estate e lo…
Jean Renoir negli anni 30 è stato probabilmente il più grande regista del mondo, avendo diretto numerosi capolavori assoluti della Storia del cinema fra cui il formidabile quartetto che comincia con "Une partie de campagne" (girato nel 1936, ma uscito dieci anni dopo), prosegue con il leggendario "La grande illusione" e il meno famoso "L'angelo del male" e si conclude con il…
Secondo adattamento tratto dai libri di Emile Zolà, dopo il precedente muto “Nanà” (1925), che tanti dispiaceri causò a Jean Renoir, per via del fallimento critico e di pubblico, che gli rimproverarono di aver teatralizzato in un'astrattismo non richiesto, il realismo naturalista del grande scrittore francese. …
Buona visione di questi 14 film dedicati - anche se sono troppo pochi - a mezzo secolo di Cinema francese (dagli anni '30 agli '80).
Da parte mia, una gran parte li ho visti per la prima volta negli ultimi sei o sette…
Mancanti:
- Nijûshi no hitomi (1954)
- It Always Rains on Sunday (1947)
- Went the Day Well? (1942)
- Me and My Gal (1932)
- Gardiens de phare (1929)
- The Blue Bird (1918)
Il treno, "locus conclusus" in movimento, una sorta di strano paradosso che la mente fatica ad accettare. Strumento del viaggio, della fuga, del ritorno. Luogo d'incontro o agente separatore, ambiente ideale di…
Dopo il suo capolavoro "La grande illusione", Jean Renoir firma questo dramma espressionista ambientato tra Parigi e Le Havre sul tragico triangolo amoroso fra una coppia di coniugi composta da un funzionario della stazione di Havre, la giovane e affascinante consorte Séverine (la deliziosa Simone Simon), ed il macchinista Jacques Lantier; definita da un romanticismo che evoca…
Non scorre sempre bene a causa di qualche momento morto ma è comunque un prodotto pregevole e consigliato (soprattutto ai cinefili). Gli interpreti sono ottimi, sguardo da divo del noir di Gabin cui fa da contraltare il visetto delizioso dall'espressione vispa e pericolosa della bella Simon; almeno tre inquadrature valgono da sole mezzo film. Voto: 7,5/8.
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Commenti (4) vedi tutti
Un uomo giace tra le erbacce, gli occhi spalancati guardano il cielo senza più rancore; forse sono azzurri. In lontananza il mostro d'acciaio docile alle mani esperte sbuffa un po'contrariato.
commento di michelVoto 6,5. [05.11.2010]
commento di PPVoto 8 1/2 Eterno
commento di luca8267.5
commento di nico80