Regia di Fernando Arrabal vedi scheda film
Terribilmente crudo e in certi momenti disgustoso, nonostante la storia sia tutt'altro che forte. Rispetto ai film del suo collega e amico Jodorowsky, Arrabal non ci stordisce con sconnesse ed ermetiche allegorie ma, all'opposto, presenta le sue tesi in maniera anche troppo chiara, quasi didascalica. I vari simbolismi sono davvero elementari e se da una parte questo rende il film di facile comprensione dall'altra mancano del tutto il fascino e il mistero e il pensarci-sopra.
Ho trovato la regia molto ben studiata con alcune inquadrature che si fanno notare per fascino e originalità.
La storia, nonostante la sua semplicità, è di quelle che si dimenticano difficilmente.
Straordinaria la scelta e l'uso delle musiche, che vanno da Bach a delle imprecisate canzoncine per bambini in una lingua che sembrerebbe svedese.
Direi quasi che la colonna sonora è la parte mighliore del film.
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