Regia di Woody Allen vedi scheda film
Il quinto lungometraggio di Woody Allen è un film di fantascienza o, per meglio dire, un film di fantascienza comica. Miles è il proprietario di un ristorante vegetariano che si reca in ospedale per una banale operazione e si risveglia duecento anni dopo. Il suo compito è quello di sgominare il governo dittatoriale alleandosi con la resistenza.
Partendo da scene che sembrano essere un mix tra Ridolini e Charlie Chaplin, Allen imbastisce la storia di un uomo semplice, come lo sono sempre i protagonisti delle sue pellicole, dal pensiero complesso e discostato da quello delle persone che lo attorniano e che sembrano cullarsi nelle regole e nel benessere apparente che caratterizza la società in cui vivono che, per quanto sia futuristica, è costruita comunque sui medesimi principi di ogni società che l’ha preceduta.
Grazie alla sintonia tra Diane Keaton, che interpreta Luna, la donna del futuro di cui Miles si innamora, e Woody Allen le scene che li vedono protagonisti sono divertenti e coinvolgenti. Il futuro visto con gli occhi di Allen è buffo e piuttosto verosimile, con macchine dalle cupole come tetto e case grandi dalle forme strane e dagli interni minimal ma stilosi.
La breve durata e la semplicità della sceneggiatura, permettono allo spettatore di seguire la trama con facilità, lasciandosi condurre simpaticamente in un mondo inventato condito dalle idee di Woody che continuano ad essere nette e accusatorie soprattutto nei confronti della politica e dei suoi rappresentanti.
Non il massimo cinema di Allen ma sicuramente il regista, con questi suoi primi, strambi, approcci alla settima arte, continua a provare, a gettare le basi per quello che poi sarà il periodo migliore della sua carriera.
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