Regia di Arthur Hiller vedi scheda film
Una sanità mostruosa, impazzita, che si rivolta contro se stessa e i suoi artefici (i dottori sono vittime degli ospedali dove lavorano) in una sorta di giustizia divina portata da un malato di mente (il sig. Drummond) che scoperchia il vaso di Pandora. Il film è una preghiera affinché tutti tornino a rimboccarsi le maniche, mettendo al bando il menefreghismo, il film è a favore della responsabilità individuale di ciascuno di noi, sebbene un periodo di debolezza, un temporaneo calo di interesse di ognuno si ritiene possa essere ammesso e concesso. Della serie se tutti cominciassimo ognuno per proprio conto, nel proprio orticello, a fare le cose per bene, tutto migliorerebbe. Il titolo italiano è aperto all’interpretazione: non mi sorprenderebbe, conoscendo la malizia e l’andazzo dei titoli italiani in stile pecoreccio, se si riferisse proprio al membro maschile, dato che il dott. Bock (George C. Scott) è impotente, salvo poi ravvedersi di fronte alle grazie esibite dal personaggio interpretato da Emma Rigg, mentre l’altra ipotesi è che il titolo significhi “ce l’hanno… una coscienza”.
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