Regia di Robert Altman vedi scheda film
Un film che adoro nonostante la sua aria sbrindellata (o forse proprio per quella). Ci si mette un po’ a entrare nella storia: all’inizio, complice anche il titolo italiano, sembra quasi un sequel razionalista de Gli uccelli di Hitchcock, con gli inesorabili pennuti che puniscono le ingiustizie umane. Poi ci si lascia andare, rapiti dalla magia: c’è Bud Cort, con la sua incredibile faccia da nerd, che coltiva lo stesso sogno di Icaro; c’è la maestra di volo Sally Kellerman, angelo caduto dalle ali strappate; c’è il detective Michael Murphy, che usa come esclamazione la parola “sincrotroni!” (cosa sarà stato in originale?) e anticipa quanto a incapacità lo Stephen Fry di Gosford Park; c’è l'esordiente Shelley Duvall che sbatte gli occhioni; c’è René Auberjonois, professore di ornitologia che con le sue lezioni commenta ciò che accade e si immedesima troppo nell’argomento... E c’è un gran finale, con i titoli di coda “recitati” dagli interpreti vestiti da circensi, che non fanno distinzioni fra i vivi e il morto. La morale, ammesso che ci sia, ha l’aria di essere un po’ misogina (l’amore distoglie dalle grandi imprese), ma davvero non ci si fa caso.
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