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Anche gli uccelli uccidono

Regia di Robert Altman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Anche gli uccelli uccidono

di sasso67
8 stelle

Una favola quasi felliniana su un ragazzo che vuole sfidare le leggi della fisica e quindi quelle della "società civile", costruendosi non una macchina per volare, come molti hanno scritto, ma la possibilità stessa di volare. Con questo suo sogno si mette contro la parte più retriva e meschina della società, che però soccombe di fronte alla potenza dei volatili. Il film di Altman è molte cose, innanzitutto una serie di generi e la loro parodia incorporata, a partire dal giallo e dal poliziesco, fino ad arrivare al documentario zoologico, per finire con una parata che ricorda molto il finale del felliniano "Otto e mezzo".

Il protagonista ha intorno tre donne - che sarà anche il titolo di un futuro film di Altman del 1977 - le quali potrebbero rappresentare le tre Grazie: non a caso una si chiama Hope (Speranza), mentre la Louise che porta sulla schiena la cicatrice di un paio d'ali forse strappate rappresenta la Fede nella possibilità del volo (del protagonista il cui cognome, McCloud, potrebbe tradursi "Della Nuvola"), mentre la terza, Suzanne, rappresenta la Carità nel senso etimologico del termine (in latino caritas = amore).

"Brewster McCloud" (preferisco il titolo originale alla pessima traduzione italiana) è un buon film, con tutti gli ingredienti in regola per farsi guardare con interesse e divertimento e riuscire anche a far riflettere lo spettatore. È un film suggestivo, parente stretto, per tematiche e ambientazioni (ed anche perché il protagonista è Bud Cort), di "Fragole e sangue" e di "Harold e Maude", talmente suggestivo da avere indotto fior di critici cinematografici come Guido Fink, Lino Miccichè e Tullio Kezich («Brewster riesce a volare solo per pochi minuti sotto la cupola dell'Astrodome ed è abbattuto dai mitra degli agenti» scrive quest'ultimo), a vedere i poliziotti che sparano al giovane aspirante uccello. La scena non è mai stata girata (o quanto meno montata) in questi termini: il ragazzo cade sotto il peso del proprio corpo e per la scarsa preparazione fisica a sostenere uno sforzo come quello che gli uccelli compiono naturalmente: il volo. L'uomo non è ancora pronto per realizzare i propri sogni, ma accidenti se può sognare. (21 novembre 2005)

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