Regia di Akira Kurosawa vedi scheda film
Il film più americano di Kurosawa (tratto da un romanzo di Evan Hunter alias Ed McBain) ha una struttura quasi tripartita: la prima parte, purtroppo mutilata nella versione italiana (mancano una ventina di minuti iniziali relativi alle manovre di Gondo in consiglio d'amministrazione), riguarda le fasi della scoperta del rapimento da parte dell'industriale; la seconda parte, che inizia con la scena del pagamento del riscatto su un treno in corsa, è tutta coperta dalle indagini della polizia, minuziosa nell'analisi dei particolari, quanto cinica nell'attendere che il rapitore, una volta individuato, compia nuovi omicidi per aggravare la sua posizione; l'ultima parte del film è il colloquio tra il condannato e l'industriale, dove il primo rivela le ragioni del suo gesto e, prima ancora, del suo odio.
Il titolo originale del ventitreesimo film di Kurosawa significa "tra cielo e inferno", dove il cielo è la villa di Gondo, e l'inferno il mondo frequentato dallo studente di medicina che si rende artefice del rapimento: un mondo che va dalle cantine dell'ospedale, dove vengono bruciati i rifiuti tossici, fino ai bassifondi di Yokohama, popolati da prostitute e drogati che si muovono proprio come i dannati danteschi. Nonostante l'impostazione americaneggiante, "Anatomia di un rapimento" consente di individuare anche altri rimandi, sia letterari che cinematografici, come il Dostoevskij di "Delitto e castigo" (Takeuchi, come un novello Raskolnikov, fa la riprova del proprio delitto, per assicurarsi di non poter essere ricattato) e dei "Dèmoni"; ma viene alla mente anche lo Shohei Imamura di "Porci, geishe e marinai" (1961), per quanto riguarda la parte ambientata nell'inferno di Yokohama, e il posteriore "La vendetta è mia" (1979), nella parte che riguarda l'analisi della personalità del rapitore, fino alle sue considerazioni fatte poco prima di andare incontro al boia. Tra i film precedenti di Kurosawa, "Anatomia di un rapimento" si può avvicinare, per tematiche trattate e ambientazione, a "Cane randagio" (1949).
Un industriale sta tentando la scalata ad una multinazionale calzaturiera. Allo scopo, ha impegnato tutto quanto ha per racimolare i soldi necessari ad acquistare le azioni. Improvvisamente riceve una telefonata anonima, secondo la quale è stato rapito suo figlio e deve pagare un riscatto milionario. Deciso a pagare, scopre che non è stato rapito suo figlio, ma il figlioletto del suo autista. Pagherà ugualmente il riscatto? E chi è il misterioso rapitore? Perché l'ha fatto?
Mi è semblato di avele sentito, a un celto punto, la melodia di "O sole mio".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta