Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
Periferia romana, Ostia.
La disperata routine di un gruppo di giovani tossicodipendenti, all'estenuante ricerca della dose quotidiana, fra scippi, rapine e prostituzione. In questa bolgia si consuma la storia d'amore malata tra Cesare e Michela, che provano blandamente a tirarsene fuori.
Caligari in piena crisi neorealista ci va giù pesante e con il pugno duro. Niente è risparmiato all'occhio dello spettatore, che assiste impotente allo sfacelo della vita. Taglio documentaristico prepotente ed assiduo ne fanno quasi un bignami del tossico, fra "spade" (così si chiamano in dialetto romano le siringhe) Avide di sangue , e ripieghi al metadone.
Tutti gli attori erano dipendenti da droghe, due di essi morirono di AIDS otto anni dopo le riprese.
Un ritratto dal basso degli inferi di borgata, una nemica bastarda senza pietà e difficile da sconfiggere. Una galleria di personaggi sbandati senza arte né parte , che , come malinconici clown, solcano le strade di un Ostia/far west.
Un "amore tossico" infetto destinato alla tragedia.
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