Regia di Mario Soldati vedi scheda film
A 33 anni Mario Soldati, già scrittore e quindi sceneggiatore, decise che il passo successivo della sua carriera artistica doveva essere quello di mettersi dietro la macchina da presa; con una sceneggiatura scritta a quattro mani con Luigi Zampa, un altro semi-esordiente dal futuro roseo, tratta da un soggetto di Louis Verneuil, Soldati licenzia questa operuccia modesta che sul momento passa inosservata. E che oggi si ricorda appunto solo per essere stata la prima diretta dal futuro regista di Piccolo mondo antico, Fuga in Francia, La provinciale. Le ambizioni di partenza erano alte: lo stesso regista dichiarò di essersi ispirato nientemeno che a Lubitsch per costruire questa commediola frizzante basata sul classico topos del sosia; purtroppo però l'atmosfera irriverente del collega tedesco è piuttosto lontana da quanto gli standard dei 'telefoni bianchi' (il frigido cinema fascista dell'epoca) potesse permettere di fare. E infatti Dora Nelson rimane una pellicola gradevole, elegante, ma che certo non lascia il segno. Nemmeno la verve di Assia Noris, diva del momento, può più di tanto; al suo fianco troviamo il debuttante Massimo Girotti, Carlo Campanini al suo secondo film (il primo era stato, sempre quell'anno, Lo vedi come sei... lo vedi come sei? di Mattoli) e il già volto noto Carlo Ninchi. Soldati comunque si rifarà molto presto: il suo prossimo lavoro cinematografico sarà proprio Piccolo mondo antico. 4,5/10.
Diva del cinema italiano, di origine russa altolocata, fugge nel bel mezzo di un film per inseguire un sedicente principino galante. Il regista la sostituisce con una sosia umile e modesta, che prenderà il suo posto anche come moglie.
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