Regia di Buster Keaton, Eddie Cline vedi scheda film
Sto cercando da vari minuti di provare a capire da dove venga la traduzione italiana del titolo, che nella versione originale è Three Ages, ovvero Tre età, tante quanto sono quelle descritte nel film e in cui si muove il protagonista, nonchè regista del film, Buster Keaton, impegnato in questa pellicola a descrivere i cambiamenti dell'amore nel corso della storia dell'umanità, partendo proprio dall'alba della civiltà per finire ai tempi nostri, o, meglio dicendo, i suoi, gli anni 20-30 del secolo scorso. La prima età è appunto quella della pietra, dove gli uomini primitivi si muovono, a contatto diretto con la natura, all'interno di un contesto relazionale dove il più forte comanda. La seconda età è quella romana, dove oltre alla forza fisica, viene data molta importanza alla materia grigia, all'ingegno e all'arte. E infine l'età moderna, definita da Keaton "l'età della velocità, della necessità e dell'avarizia", dove a contare è soprattutto la nomina sociale e il conto in banca.
Tra numerose gag molto esilaranti, di cui alcune anche anacronistiche, come la carta d'identità sulla pietra, o il parcheggio riservato nell'era romana, il film scorre leggermente verso lo scontato e dolce finale, dove si nota che è cambiato lo sfondo in cui l'uomo agisce, ma lui e il modo di conquistare, di intendere l'amore è rimasto sempre lo stesso.
Una piccola perla semi-sconosciuta, che dimostra ancora una volta la grandezza di Buster Keaton, sia dietro che davanti la macchina da presa.
Voto complessivo 8.
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