Regia di Florestano Vancini vedi scheda film
Vancini ha diretto nel corso della sua carriera pochi film ma quasi tutti di ottimo livello.
Non si è astenuto dal concentrare la propria attenzione sull'argomento mafia e nel farlo ha dato vita ad un lavoro di spessore(la violenza:quinto potere), i risultati furono dalla sua parte anche quando fu il fascismo ad attirare il suo interesse(il delitto Matteotti) e con i temi incentrati sul risorgimento italiano non deluse nemmeno le aspettative(bronte). Nella sua filmografia fanno bella mostra di sé anche quelle pellicole dove i protagonisti, legati da una relazione sentimentale, guardono al loro passato mentre assistono impotenti al deteriorarsi della storia d'amore, che un tempo li teneva uniti con fermezza e che ora fa fatica a congiungerli perché lacerata dalle incomprensioni e dai rancori(le stagioni del nostro amore).
''Amore amaro'' presenta molti lati in comune con quell'ultima tipologia di film perchè parla d'amore ma anche di altro.
In particolar modo si sofferma sul fascismo e su come veniva visto in maniera diversa dalle famiglie dei due innamorati: quella di lui sempre pronta a ripudiarlo mentre quella di lei più capace di condividerne l'essenza.
I due innamorati, ostacolati nel loro rapporto dalla differenza di età abbastanza considerevole e dal modo differente con cui guardavano alla situazione di quel periodo, si conobbero nella sartoria di famiglia dell'uomo.
Il loro fu un vero e proprio colpo di fulmine, talmente veemente da indurli a passare sopra ogni cosa pur di stare vicini.
Ma come in tutte le cose alla fine ad avere la meglio sono sempre gli interessi economici, la prospettiva di potersi costruire un futuro stabile e non tormentato dalla necessità di dover fronteggiare enormi sacrifici per guadagnarsi da vivere.
Ed infatti animata dalla voglia di rendere florido il proprio futuro insieme a quello del figlio,la donna tronca con determinazione e coraggio il rapporto che la legava a quel ragazzo: si sposa con un uomo in grado di offrirle un avvenire più sicuro.
Lui si lasciava trasportare in maniera smisurata dalle sue idee politiche, contrastanti con quelle che andavano di moda in quel periodo, e non avrebbe quindi potuto offrirle sicurezza. Ma con quanta sofferenza prese quella decisione, i ripensamenti non l'abbandonarono mai, si fecero sentire anche nell'ora della morte.
È un film non originale ma costruito con criterio e con una certa eleganza.
Vancini anche qui ha dimostrato di sapere il fatto suo, di non essere un regista dozzinale. E quando è la qualità a non mancare, ogni lavoro si fa apprezzare, anche quelli che vengono schiacciati con frequenza dalla ripetitività e che hanno una trama che si confonde facilmente con quella di altre pellicole cinematografiche.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta